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Cronaca Piombino

Venturina, sequestrate oltre 4mila tonnellate di falso pomodoro 100% italiano: sei indagati

Il prodotto finale, stando a quanto riportato dai carabinieri, veniva realizzato utilizzando rilevanti percentuali (variabili) di pomodoro concentrato estero proveniente da paesi extra Unione europea

I carabinieri per la tutela agroalimentare, con i colleghi della Forestale, hanno sequestrato 4.447 tonnellate di pomodoro, etichettate come "100% italiano" o "100% toscano" nel deposito Italian Food spa del Gruppo Petti nello stabilimento di Venturina e Croce di Campiglia Marittima per un valore di 3 milioni di euro. Il provvedimento, come riporta una nota dei militari dell'Arma, è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Livorno nell'ambito di un procedimento penale a carico 6 soggetti, su cui c'è un'indagine in corso per concorso in frode in commercio. Nel dettaglio sono state confiscate: 

  • 3.500 tonnellate di conserve di pomodoro in bottiglie, vasi di vetro, barattoli, pacchi e bricks, già confezionate e pronte per la commercializzazione;
  • 977 tonnellate circa di prodotto semilavorato e concentrato di pomodoro di provenienza estera (extra-UE), in fusti e bidoni;

Il prodotto, confezionato e pronto per la commercializzazione, quantificabile in milioni di pezzi, era custodito all'interno dei depositi coperti dell'azienda, mentre le diverse migliaia di fusti e cassoni di semilavorato e concentrato di pomodoro estero erano stoccate principalmente su un piazzale esterno nell'area dello stabilimento.   

Le indagini: "Falso pomodoro 100% italiano formato con passate di vario tipo"

Secondo quanto scoperto dalle indagini, realizzate con il supporto dell'Agenzia delle Dogane, gli indagati, agendo nei diversi ruoli dell'organigramma aziendale, "attuavano la sistematica produzione e fraudolenta commercializzazione di conserve di pomodoro – principalmente passata di pomodoro di vario tipo e formato con il marchio della nota azienda - falsamente etichettate, destinate poi alla Grande distribuzione organizzata (Gdo) per la vendita al dettaglio al consumatore finale sul territorio nazionale". 

Il prodotto finale, stando a quanto riportato dai carabinieri, veniva realizzato utilizzando rilevanti percentuali (variabili) di pomodoro concentrato estero (extra-UE) miscelato a dosati quantitativi di semilavorati di pomodoro italiano. Questa procedura sarebbe stata colta in flagranza durante i controlli da parte dei militari dell'Arma nell'area di lavorazione dell'azienda. 

"L'azienda doveva interrompere la produzione nello stabilimento di Venturina"

Gli inquirenti, nel corso dell'operazione denominata "Scarlatto", hanno anche sequestrato la documentazione contabile, amministrativa e di laboratorio, cartacea e su supporto informatico, di interessante valenza investigativa. In particolare schede di produzione ufficiose e manoscritte, dalle quali si sarebbe scoperto l'attribuzione al prodotto di caratteristiche di origine e composizione diverse da quelle reali.

Contestualmente, gli ispettori dell'ICqrf (Ispettorato centrale tutela qualità e repressione frodi) del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, hanno effettuato campionamenti sia del prodotto semilavorato sia di quello già confezionato ed etichettato, per le  analisi di laboratorio. 
Dagli accertamenti riportati dai carabinieri è emerso: 

  • l'inottemperanza dell'azienda ad un decreto di marzo di sospensione delle attività produttive dello stabilimento di Venturina Terme, per reiterate violazioni di natura ambientale;
  • la realizzazione in quell'area di un manufatto di circa 4mila mq in assenza di concessione edilizia, con conseguente denuncia del legale rappresentate. 

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