Venerdì 6 marzo, ore 15, viale Italia. Esco di casa per rientrare a lavoro. Zaino in spalla, mani occupate da due sacchi carichi di bottiglie di vetro. La campana per gettare i vuoti è giusto all'angolo con via Carlo Meyer. Cinquanta metri, non uno di più, e sono almeno quattro i sacchetti di immondizia incontrati sul marciapiede e non raccolti al mattino. Possibile che il camioncino Avr non sia passato? Potrebbe, è già successo. E invece, questa volta come molte altre, la colpa non è di chi gestisce il servizio porta a porta, piuttosto dell'inciviltà di qualche residente che, non curante del giorno dedicato all'umido e alla carta, decide di gettare in strada rifiuti indifferenziati in sacchi neri in modo da occultarne persino il contenuto. Peccato che, da uno di questi, spunti la prova di quanto possa essere miserevole l'essere umano: uno stendino arrugginito, anziché essere portato in una delle isole ecologiche preposte, fa bella mostra di sé tra i portoni eleganti del lungomare. "Rifiuto non conforme", recita l'adesivo attaccato dagli operatori ecologici. Ma non conformi, quanto meno alla buona educazione e al senso civico, sono soltanto coloro che, di proposito, hanno lasciato là la carcassa di quello stendipanni. Vergogna.
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