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Cronaca

Violenza di genere, 11 femminicidi in 15 anni tra Livorno e provincia: i dati dell'Osservatorio regionale

Oggi la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. In Toscana sono 121 le donne uccise negli ultimi 15 anni

Dal 2006 al 2020 sono stati 11 i femminicidi avvenuti tra Livorno e provincia, in nove di questi casi le vittime erano italiane. Non solo, nel corso del 2020 sono state 260 le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza del territorio. I dati emergono dal 13º rapporto sulla violenza di genere in Toscana, uno studio realizzato dall'Osservatorio regionale pubblicato proprio in questi giorni, a ridosso della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che ricorre oggi 25 novembre. Un monitoraggio del fenomeno attraverso la raccolta, l'elaborazione e l'analisi dei dati forniti dai nodi delle reti territoriali antiviolenza, a partire proprio dai centri presenti sul territorio. 

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le iniziative in città

Dal 2010 ad oggi, secondo i dati presentati a Palazzo Strozzi Sacrati nei giorni scorsi, sono state in tutto 1.901 le donne della provincia che hanno contattato i centri antiviolenza. Se nel corso del 2020 sono state 260 a rivolgersi ai Cav, nel 2019 erano state 296 mentre nel 2018 poco meno, 291. Pubblicato anche il dato delle case rifugio, ovvero le strutture dedicate ad indirizzo segreto nella quale la donna, sola o con i figli, con il sostegno di operatrici formate sulle tematiche della violenza di genere, non solo viene messa in sicurezza, ma inizia un percorso complesso di uscita dalla violenza. Due quelle attivate tra Livorno e provincia nel corso del 2020. È diminuito però nel 2020, rispetto al 2019, il numero delle donne accolte nei centri, passando da 13 a 7. A livello regionale sono stati 121 i femminicidi avvenuti in Toscana negli ultimi 15 anni, nello stesso periodo 41 sono stati i minori che sono rimasti orfani a seguito di questi fatti di sangue. 

I Centri antiviolenza, 24 quelli presenti in Toscana

I Centri antiviolenza svolgono attività di accoglienza, orientamento, assistenza psicologica e legale alle donne che subiscono violenza, ed ai loro figli; realizzano inoltre azioni di sensibilizzazione e formazione svolgendo attività di raccolta ed analisi dei dati sulla violenza. In Toscana sono presenti 24 Centri antiviolenza, distribuiti su tutto il territorio regionale. Nel corso degli anni si è assistito ad una ramificazione della loro presenza nel territorio, soprattutto grazie all'apertura di sportelli locali, per un totale di 96 punti di accesso.

Il percorso di uscita dalla violenza è stato avviato o è proseguito nel 2020 da 2.473 donne (pari a circa il 79% di quelle che si sono presentate per la prima volta al centro). In tutto sono stati 3099 i primi accessi ai centri. I servizi di cui hanno effettivamente usufruito le donne in percorso sono, in larga misura, ascolto (91%), accoglienza (77,3%) e consulenza psicologica (52,7%) e ancora orientamento e accompagnamento ad altri servizi della rete territoriale, consulenza legale, sostegno all'autonomia.

L'assessore Nardini: "Violenza, un fenomeno trasversale tra classi sociali"

"Ancora una volta – ha affermato l'assessora alle politiche sociali Serena Spinelli - emerge come la violenza sia un fenomeno trasversale tra le classi sociali, segno della persistenza nella società di una cultura patriarcale che vuole relegare il ruolo della donna in una dimensione di inferiorità. Il rapporto annuale realizzato dall'osservatorio sociale regionale per noi resta uno strumento importantissimo di conoscenza, di valutazione, di consapevolezza sia del fenomeno sia dell'adeguatezza e dell'efficacia delle misure che mettiamo in campo sul fronte della prevenzione, della protezione e della presa in carico delle donne vittima di violenza di genere".

Secondo l'assessore Nardini "la pandemia ha reso drammaticamente più evidenti le disuguaglianze che già esistevano, le ha acuite, ha allargato il gender gap. Occorre lavorare - ha aggiunto - sempre più sulla prevenzione e sulla promozione di una cultura diversa, fondata su rispetto, parità, non discriminazione, a partire dalle giovani generazioni e dalle scuole per destrutturare intollerabili stereotipi di genere ancora esistenti. Ed è altrettanto fondamentale garantire alle donne che intraprendono percorsi di fuoriuscita dalla violenza tutte le condizioni per poter davvero tornare libere e autonome".

Vladimir Luxuria a Livorno per parlare di transessualità e migrazione 

Le Case rifugio, strutture dedicate a indirizzo segreto

La Casa rifugio è una struttura dedicata a indirizzo segreto nella quale la donna, sola o con i propri figli, e con il sostegno di operatrici formate sulle tematiche della violenza di genere, non solo viene messa in sicurezza ma inizia un percorso complesso di uscita dalla violenza. Sul territorio regionale sono presenti 20 Case rifugio, per 126 posti letto disponibili. Nel corso del 2020 sono state ospitate 112 donne e 110 figli o figlie. Le donne straniere sono state 84, pari al 75% del totale.

I Centri per uomini autori di violenza

Gli uomini che hanno effettuato l'accesso a uno dei 5 Centri sul territorio regionale nel 2020 sono stati 139. Il 33, 8% ha concluso il programma, il 48,2% lo ha interrotto o abbandonato. L'obiettivo principale del lavoro con uomini autori di violenza è l'interruzione della violenza, l'assunzione di responsabilità e la costruzione di alternative ad essa, al fine di evitarne le recidive.

Il Centro di documentazione dell'Istituto degli Innocenti

I dati raccolti dal Centro evidenziano come nel 2020 i minori vittime di maltrattamenti sono stati 3.331. Nello stesso anno il numero dei casi di violenza cui hanno assistito dei minori è stato di 1.869.

La Rete regionale Codice Rosa

È quella che definisce le modalità di accesso e il percorso socio sanitario per le donne vittime di violenza. Dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2020 nei Pronto Soccorso della Regione Toscana si sono registrati 23.786 accessi in “Codice Rosa” e, dal 2013 al 2020, il dato per genere mostra un totale di 16.117 adulte e 1.831 minori.

Centro di Riferimento Regionale per la Violenza e gli Abusi Sessuali su Adulte e Minori (Crrv)

Il Centro di Riferimento Regionale per la Violenza e gli Abusi Sessuali su Adulte e Minori (Crrv) presso il Dipartimento Assistenziale Integrato Materno-Infantile (Daimi) dell'Azienda ospedaliera di Careggi ha registrato nel 2020 28 accessi, di cui 25 per violenza sessuale/abuso, che hanno riguardato 19 donne adulte e 6 minori. 

I Consultori: 752 persone assistite nel 2020

Le persone assistite dai Consultori nel 2020 per casi di abuso e maltrattamento sono state 752 su un totale di 3.638 accessi. Le donne rappresentano il 78% del totale: sono, in termini assoluti, 586, di cui 100 minorenni, mentre gli uomini sono 166, il 22%, di cui 85 sotto i 18 anni. 

Le 3.638 prestazioni hanno riguardato per il 33,6% del totale casi di mal- trattamento fisico, il 36,2% di maltrattamento psicologico e il 22,4% situazioni di negligenza genitoriale. Per quanto riguarda gli abusi sessuali, questi costituiscono il 7,8% dei maltrattamenti registrati, in aumento costante rispetto agli anni precedenti – erano il 4,9% nel 2018 e il 5,9% nel 2019.

Servizio di Emergenza Urgenza Sociale (Seus)

Il servizio di pronto soccorso “sociale”, la cui sperimentazione operativa coinvolge un terzo delle zone distretto toscane ed è attualmente in fase di implementazione, è intervenuto tra il 2018 e il 2020 circa 2.300 volte, di cui oltre 730 nel 2020: 148 sono stati i casi di attivazione per violenza di genere, 120 sono stati quelli legati a episodi di conflittualità familiare, 6 per abusi sessuali.

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