Innamorato dell'arte grazie alla passione trasmessa dal padre fin da quando era bambino. Che, prima ancora di compiere dieci anni, lo portò in visita agli Uffizi. Un colpo di fulmine e una venerazione immutata dopo quasi un secolo tanto che, per festeggiare il traguardo dei 100 anni, il generale livornese Giorgio Allori ha chiesto quale regalo di compleanno di tornare a visitare le gallerie del museo fiorentino. E ad accoglierlo, nonché ad accompagnarlo tra le maestose opere in mostra, è stato il direttore Eike Schmidt in persona. 

Classe 1922, dopo l'8 settembre 1943, appena uscito dall'Accademia Militare di Modena, Allori decise di non aderire alla Repubblica di Salò. Venne così fatto prigioniero e internato per oltre due anni nei campi di prigionia nazisti. Sopravvissuto e liberato, alla fine della guerra tornò in Italia, avanzando nella carriera militare fino a raggiungere il grado di generale. Senza mai perdere, come si legge su FirenzeToday, la passione per l'arte. "La devo a mio padre Giulio - racconta Allori - di lavoro era bancario, ma nel tempo libero si dedicava alla pittura. Grazie a lui ho conosciuto gli Uffizi quando non avevo ancora dieci anni, quasi un secolo fa: era un luogo molto diverso da oggi, a visitarlo saremo stati in tutto 50 persone", sorride il centenario.

Durante il Novecento Allori è tornato tante volte in Galleria, tuttavia dal 1992 non ha più avuto modo di farlo. Così lo ha chiesto alla famiglia come regalo per i 100 anni: e ad accoglierlo, al suo arrivo, ha trovato appunto il direttore del museo Eike Schmidt, che lo ha accompagnato lungo il percorso. Di fronte alla "Nascita di Venere" di Botticelli, tra le persone in sala è scattato un applauso per l'eccezionale visitatore, che si è infine concesso un selfie con il direttore nel Terrazzo delle Carte Geografiche, davanti alla splendida veduta in pietre dure del porto di Livorno, sua città natale.