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Cronaca

Covid, visite in ospedale solo a pazienti fragili e con super green pass: le regole di accesso

Vietato sostare anche nelle aree di attesa, le visite saranno consentite solo in caso di fragilità e comunque con certificazione verde rafforzata o tampone negativo nelle precedenti 48 ore

La crescita costante di casi positivi e l'aumento dei ricoveri negli ospedali hanno indotto le autorità sanitarie ad adottare nuove misure restrittive per cercare di contenere i contagi da covid e preservare i presidi ospedalieri e territoriali. A tal proposito è di oggi mercoledì 29 dicembre la circolare di immediata applicazione a tutela della salute di ospiti e personale delle strutture ospedaliere in base alla quale i presidi ospedalieri e territoriali devono vietare l'accesso a visitatori e parenti salvo situazioni di particolare fragilità (debitamente vagliate e autorizzate). L'accesso, qualora autorizzato, potrà essere concesso solo chi è in possesso del "green pass rafforzato" oppure "green pass base" più una certificazione che attesti l'esito negativo di un tampone antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle 48 ore precedenti. Le stesse strutture dovranno attivarsi per garantire una comunicazione efficace e tempestiva a familiari e care giver indicati dal paziente.

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"La circolare della direzione sanità - fa sapere la Regione Toscana - conferma il divieto per gli accompagnatori dei pazienti di rimanere nelle sale di attesa dei dipartimenti di emergenza e di accettazione e dei Pronto soccorso (Dea/Ps), salvo specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto. E si conferma l'obbligo di sottoporre i degenti a test molecolare per SARS-CoV-2 al momento dell'accesso alle strutture e ogni 7 giorni, indipendentemente dallo stato di vaccinazione".

Sono inoltre previste misure per assicurare un adeguato monitoraggio, screening e per ridurre il periodo di sospensione lavorativa degli operatori sanitari. Tutti gli esercenti le professioni sanitarie, di interesse sanitario e gli studenti tirocinanti in servizio nei setting ad alto rischio, saranno sottoposti a test antigenico rapido ogni 7 giorni, indipendentemente dallo stato di vaccinazione (la frequenza è ampliata a 14 giorni per coloro che lavorano presso i setting ospedalieri a minor rischio, identificati dalla direzione sanitaria).

Saranno infine tracciati, attraverso la direzione sanitaria della struttura, i contatti stretti in ambito lavorativo degli operatori che risultino positivi allo screening e sarà definito un percorso dedicato per l'esecuzione del tampone e finalizzato al rientro lavorativo .

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