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Cronaca

Alluvione, i volontari livornesi nel fango delle Marche: "Il pensiero a cinque anni fa, ma qui è anche peggio"

Nei giorni scorsi alcuni operatori della Misericordia di Livorno hanno raggiunto le zone tremendamente colpite dal nubifragio che ha provocato morte e distruzione

"Il fango, i cumuli di oggetti lungo le strade. Tutto ci ha riportato alla mente la nostra alluvione, qui però la situazione è ancora più critica". Inizia così il racconto di Egidio, Fabio e Franco, tre volontari della Misericordia di Livorno che nei giorni scorsi hanno raggiunto le Marche. Nella notte tra il 15 e il 16 infatti un tremendo nubifragio ha messo in ginocchio la zona di Senigallia, provocando undici morti e due dispersi. Così i tre livornesi si sono uniti alla colonna mobile della protezione civile regionale, arrivata nelle Marche con cinquanta volontari, idrovore, scavatrici, moduli per la pulizia del fango e squadre di motoseghisti

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"Un signore - raccontano - ci ha spiegato che la sera del 15 settembre il fiume che passa vicino alla sua abitazione alle 21 era secco, poi alle 23 ha esondato e ha travolto tutto quello che trovava davanti a sé. Siamo arrivati di sera nelle Marche - proseguono i volontari della Misericordia di Livorno - e anche con il buio abbiamo subito capito che la situazione era critica e ci aspetta tanto lavoro per aiutare le persone che sono state colpite dall'alluvione".

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"Strade completamente ricoperte di fango, è difficile spostarsi anche con il fuoristrada"

Una volta arrivati si sono spostati verso Molino Marazzana, una delle zone più colpite. Nessuno qui era ancora riuscito ad arrivare a prestare soccorsi - hanno sottolineato -. Quando gli abitanti ci hanno visto arrivare erano felici, perchè eravamo le prime persone che vedevano dal giorno della disgrazia. Il viaggio non è stato facile, le strade sono ricoperte da 20 centimetri di fango, e anche con il fuoristrada abbiamo avuto delle difficoltà a spostarci".

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"La priorità - hanno aggiunto - è stata quella di rimuovere tutto il fango anche dai cortili delle abitazioni, per poi permettere alle persone di poter prendere i loro effetti personali. Con i bobcat e le pale abbiamo ripulito le vie che portano ai condomini, ma sfortunatamente il meteo non ci aiuta perché continua a piovere e quindi le strade si stanno nuovamente riempiendo di sporco".

"Imprenditori agricoli in ginocchio, ci sono rabbia e sconforto per aver perso parte della vita"

"La zona colpita dall'alluvione - hanno poi proseguito nel loro racconto i volontari - è vasta, e oltre alle abitazioni ci sono anche aziende agricole. Siamo stati in una porcilaia e il titolare ci ha spiegato che ha subito delle perdite notevoli. Loro hanno preso una ruspa e hanno fatto molti viaggi per mettere in salvo i maiali prima che l'acqua li sommergesse, ma per molti maialini non c'è stato scampo e sono morti annegati".

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"Abbiamo aiutato queste persone a sistemare gli accessi alla porcilaia e liberato il piazzale dal fango. Ci hanno ringraziato tantissimo - hanno sottolineato -, perché i volontari sono stati i primi ad arrivare e a portare aiuti e sostegno. Abbiamo continuato a liberare tutte le strade che portano alle abitazioni, il passo successivo sarà quello di svuotare le case e vedere cosa si è salvato. Le persone sono amareggiate e tristi per quanto accaduto - hanno conclus -, piene di sconforto e rabbia per aver perso molto della loro vita. Tutto ciò non ha potuto che farci ricordare la nostra alluvione, ma qui la situazione appare peggiore".

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