"Germania-Toscana 1900: sulle tracce di Heinrich Ludolf Verworner", il convegno alla Pinacoteca Servolini
Venerdì 20 settembre, dalle 15.30 alle 19.30, alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, si terrà il convegno "Germania-Toscana 1900: sulle tracce di Heinrich Ludolf Verworner. Capitoli inediti della diffusione della cultura artistica tedesca tra Firenze e Livorno", promosso dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli.
Dedicato al fenomeno della diffusione della cultura artistica tedesca in Toscana nella prima metà del Novecento, con particolare riferimento alla personalità di Heinrich Ludolf Verworner (Lipsia 1864 – Fiesole, 1927), il convegno si pone come una summa bibliografica e documentaria dell'artista, ma al contempo come laboratorio di ricerca in margine a linguaggi artistici di estrema internazionalità, tramiti in Italia di quel cosmopolitismo che vide tra Firenze e Livorno la fioritura di cenacoli, sodalizi, raggruppamenti e parabole di outsider votati alle idealità del sogno e del mito.
Gli interventi
Barbara Guidi, Conservatore Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara / Palazzo dei Diamanti proporrà un intervento dal titolo "Heinrich Ludolf Verworner. La Toscana e l'Arcadia", volto a dimostrare come la vicenda artistica e biografica di H. L. Verworner non sia dissimile da quella di altri artisti di area germanica denominati Deutsch-römer che prima di lui hanno cercato di trovare, approdando in Italia, non solo un luogo, una patria ideale, ma uno stato d'animo.
Andrea Muzzi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo, interverrà con un contributo esteso all'indagine delle tendenze spiritualistiche dilaganti nella Toscana primonovecentesca, dal titolo "Istanze di teosofia e d'arte nella Firenze di Verworner". Non è ancora molto noto il ruolo della Teosofia nella vita culturale di Firenze fra Otto e Novecento, in particolare per il mondo delle arti figurative, segnatamente per autori di origine non italiana che si erano stabiliti nella città alla ricerca di qualcosa che andava oltre l’ispirazione del mondo rinascimentale. In Europa tale rapporto fra arte e Teosofia incise nella mente degli artisti con conseguenze profondamente diverse, dal Simbolismo più carico di suggestioni, all'Astrattismo. Per la situazione fiorentina però possiamo incominciare a tracciare degli itinerari di ricerca che inevitabilmente devono prendere spunto dalla presenza, per certi versi misteriosa, in linea con il suo pensiero, di Elena Blavackaja (1831-1891), la fondatrice della Teosofia, che lasciò il segno nella linea critica di Margherita Albana Mignaty, appassionata scrittrice di origine greca e animatrice di uno dei salotti ottocenteschi del capoluogo toscano. Seguendo il filo di questi pensieri la linea stilistica, e la sensibilità, di Heinrich Ludolf Verworner, sembra anticipare certi esiti di Adolfo Schlatter, artista di origini svizzere e anticonformista personalità dichiaratamente legato a istanze teosofiche, e merita una indagine che tiene conto di tale orientamento.
Francesca Cagianelli, Storica dell'Arte, Conservatrice della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, conclude il convegno con l'intervento dedicato a Carlo Böcklin, figlio di Arnold Böcklin, architetto, pittore e illustratore amico di Heinrich Ludolf Verworner e artefice della lapide del suo monumento funebre nel Cimitero degli Allori: "Il nuovo stile di Carlo Böcklin tra Firenze e Livorno: cronaca di una degermanizzazione".
Da oltre 13 anni dedita al censimento dello storico Caffè Bardi, e artefice di scoperte iconografiche e documentarie di consistente valore storiografico relative a personalità assolutamente inedite quali Mario Pieri-Nerli, Umberto Fioravanti e Gabriello Gabrielli, coinvolte dall'eco dell'immaginario böckliniano, Francesca Cagianelli ha reperito nell'Archivio Romiti, e quindi pubblicato per la prima volta nel 2014, due caricature che attestano la presenza di Carlo Böcklin nel circuito del Caffè Bardi, epopea artistica quest'ultima da cui si diparte l'intervento scientifico previsto in quest'occasione, esteso tuttavia oggi a personalità dell'entourage toscano primonovecentesco quali Augusto Bastianini, Silvio Bicchi, Natale Faorzi, Filippo Marfori-Savini, protagonisti dell’impresa editoriale “La Venere Agreste”, firmata da Ferdinando Paolieri nel 1908, esemplificativa di quel panismo dannunziano venato di contaminazioni simboliste.
Con l'occasione sarà esposto il dipinto di Heinrich Ludolf Verworner conservato alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, "Ragazze al lago" (1920), testimonianza di un rapporto storico tra l'artista tedesco e i due Servolini, a fianco del quale verranno presentate due opere inedite: "Paesaggio svizzero", 1898 (olio su tela, cm 50x60), cortesemente concesso da Simone Begani; "Studi di nudi femminili" (matita su carta, mm 300x400), cortesemente concesso da Maria Teresa Talarico. Sarà inoltre esposto al pubblico "Die Florentinische Landschaft. Toskanische Wanderungen von Carlo Boecklin und Karl Storck", Stuttgart 1910, Druck und Verlag von Greiner & Pfeiffer, una rarità bibliografica.