"LeggerMente", sabato 9 luglio incontro con Valerio Magrelli a Villa Fabbricotti
Proseguono gli appuntamenti con la quarta edizione di "LeggerMente: incontri letterari". Sabato 9 luglio, alle 19, ospite della rassegna organizzata in Villa Fabbricotti sarà Valerio Magrelli, poeta, scrittore ed esperto di letteratura francese, ma anche intellettuale tout court e fine guida letteraria, maestro nell'arte di raccontare, capace di avvicinare e appassionare il grande pubblico al linguaggio poetico. Insignito nel 2005 della carica di Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana da Carlo Azeglio Ciampi, Magrelli è uno dei più importanti poeti italiani, apprezzato da grandissimi come Federico Fellini, Italo Calvino, Giorgio Caproni, Elio Pagliarani, Antonio Porta, Enzo Siciliano e Andrea Zanzotto.
Punto di partenza della chiacchierata a tutto tondo che lo vedrà in compagnia dello scrittore livornese Marco Corbi sarà Exfanzia, l'ultima raccolta di versi pubblicata per Einaudi lo scorso febbraio: il titolo allude a un'infanzia che è "ex" perché è passata, banalmente, ma che è "ex" soprattutto perché è origine, e, quindi, moto da luogo, allontanamento, distacco. Tema centrale dell'opera è infatti l'entrata nella vecchiaia, l'età della maturità, sebbene l'infanzia e l'adolescenza non scompaiano del tutto dal libro e, anzi, diventino immagini rovesciate in un gioco di specchi e coesistenze in cui tutto si tiene insieme.
Al centro dell'incontro sarà la "poetica delle cose" di Magrelli, quello stile che lo ha reso riconoscibile – e molto amato – e che gli ha permesso di sperimentare, mescolando prosa e poesia, giocando a inserire oggetti di uso comune all'interno dei versi e costruendo un personale vocabolario di parole in bilico tra l'uso comune e quello scientifico, con incursioni di cultura pop e immaginari mainstream. Da E.T. che rima con albaparietti passando per tronchesi, birrette, pneumatici, Jacuzzi, guard-rail, by-pass. Una poetica che è mutata negli anni al mutare delle urgenze esistenziali ma che ha mantenuto intatto questo rapporto con la materialità delle cose e dell'esperienza umana.
Può la poesia rivestire ancora un ruolo essenziale, nonostante la sua natura evocativa si adatti male a una società come la nostra, in cui tutto invece è – e deve essere – esplicito ed esibito? Secondo Magrelli "la poesia occupa da sempre una posizione laterale, sotterranea, eppure è la finalità ultima genetica dell'uomo, come ci ha insegnato il poeta Nobel per la letteratura Brodskij: se l'uomo è un animale sociale e parlante, se la comunità si regge sul linguaggio e se il vertice del linguaggio è il verso poetico, allora la poesia è quanto di più estremo possa fare l'uomo e dovrebbe costituire la meta finale della sua evoluzione. Sempre che l'evoluzione sopravviva ai cambiamenti climatici".
L'autore
Valerio Magrelli nasce nel 1957 a Roma, è scrittore, traduttore e professore ordinario di Letteratura francese all'Università Roma Tre. Per Einaudi pubblica un ciclo di quattro volumi in prosa, concluso nel 2013 con Geologia di un padre, oltre a sei raccolte di poesie riunite nel volume Le cavie, del 2018, e al pamphlet in versi Il commissario Magrelli, sempre del 2018. Ha diretto la serie trilingue Scrittori tradotti da scrittori, che ha vinto il Premio Nazionale per la Traduzione 1996. Nel 2002 l'Accademia Nazionale dei Lincei gli ha attribuito il Premio Feltrinelli per la poesia italiana. Nel 2005 è stato insignito del titolo di Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.