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L'incognita Spinelli sul futuro dell'As Livorno: dal fallimento all'ipotesi Unione sportiva, ecco cosa può accadere

Lunedì prossimo 10 maggio i revisori dei conti chiederanno ai soci di ripianare 3 milioni di euro di debiti e dare garanzie per il futuro. In caso contrario si apriranno le porte del tribunale e quelle di una rinascita tutta da strutturare

Se fino a poco fa le sorti dell'As Livorno si giocavano sul campo, con la matematica che ha lasciato aperto lo spiraglio della C fin quando ha potuto, ora il futuro del club si deciderà in altre sedi, assemblee dei soci prima e aule di tribunale, forse, dopo. Ciò accadrà senz'altro nel caso in cui non venissero ripianati i 3 milioni di euro di debiti tramite un aumento di capitale e non ci fossero, al contempo, le dovute garanzie economiche per la gestione prossima. 

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Fallimento, Us Livorno e titolo sportivo

Ieri, venerdì 7 maggio, alla fine del colloquio in videoconferenza tra il sindaco e i soci, lo stesso Salvetti ha sottolineato che "mentre aspettiamo che i revisori facciano il loro lavoro e i soci prendano le proprie decisioni noi abbiamo già fatto la nostra scelta". Strada che, a questo punto, si separa da quella riguardante le sorti dell'As Livorno calcio. Ecco che in questa fase le dinamiche connesse alla registrazione del marchio ‘Us Livorno', ovvero la vecchia Unione Sportiva Livorno, da parte del circolo culturale sportivo Magnozzi-Fides possono assumere rilevanza decisiva.

Partire dal basso equivale a dire ricostruire tutto da una categoria minima con un assetto completamente nuovo e da strutturare, magari con una eventuale collaborazione tutta da definire con Livorno_Popolare. Ma qui, in caso di fallimento dell'As Livorno calcio, lo scenario potrebbe variare sostanzialmente perché si concretizzerebbe la strada del titolo sportivo da rilevare che a quel punto la Figc può attribuire ad un altro club in presenza di determinati requisiti, sia economici che territoriali. E, in questo caso, si aprirebbero le porte per una ripartenza del tutto nuova. 

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Spinelli, tra il 10% (che vale molto di più) e quel "non ho niente da dire"

In questo quadro è tuttavia determinante soprattutto la posizione di Aldo Spinelli che ieri, dopo pochi istanti, ha salutato la videoconferenza affermando ‘di non aver niente da dire'. Spinelli, che vale il 10% solo formalmente, è infatti ancora l'ago della bilancia di questa società, viste le potenzialità economiche a disposizione. Eviterà che il tutto finisca in tribunale, facendo in modo di ripianare il debito, oppure lascerà andare la sua creatura come ormai, da giorni se non mesi, la città e in particolare i tifosi gli stanno chiedendo di fare? Considerato l'atteggiamento di ieri verrebbe da pensare alla seconda ipotesi, ma guai a darlo per scontato.

Con il Comune debiti per 425.000 euro: "Niente stadio con questa morosità"

Ad una situazione già fortemente precaria, inevitabilmente, si aggiungono i debiti della società attuale con il Comune riguardanti lo stadio e quantificabili in circa 425.000 euro. Una parte è stata rateizzata con l'ufficio entrate, poco più della metà, l'altra è stata fatturata e non ancora pagata. Per questo l'amministrazione è pronta a escutere la fideiussione, ovvero incassare la somma fornita a garanzia. "Ma con questo atteggiamento di morosità - ha precisato Salvetti - nello stadio non entrano. Questa società non può più fare calcio a Livorno".

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