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Elezioni comunali 2019

Elezioni 2019, Mdp lascia la coalizione: "Partito democratico grottesco"

Il duro attacco del Movimento democratico e progressista che non ha condiviso "l'imposizione di Salvetti come candidato sindaco"

La coalizione di sinistra perde un pezzo. Se Buongiorno Livorno si era sfilato fin dai primi incontri per manifesta incompatibilità con il Pd, un tentativo di rimanere nell'alleanza preelettorale era stato fatto da Mdp (Movimento democratico e progressista) che però adesso fa un passo indietro definendo i modi di agire del Pd "grotteschi e inaccettabili". Mdp accusa i suoi ex compagni della coalizione di averli messi in un angolo con la scelta del candidato sindaco "o Salvetti oppure niente" senza neanche prendere in considerazione le proposte avanzate come quella del professor Maurizio Iacono. Non si è fatta attendere la replica del Pd che ha rimandato al mittente le accuse definendole "non veritiere". 

L'inizio della fine

Inizia così il duro comunicato con il quale Articolo 1 - Mdp prende le distanze dal Pd: "Come Articolo Uno Mdp fin dal principio ci siamo spesi in prima persona affinché si tentasse di dar vita ad uno schieramento progressista ampio, plurale, che potesse mettere a valore le diverse sensibilità e peculiarità di movimenti, partiti e associazioni civiche e culturali della sinistra Livornese. Abbiamo da subito messo a disposizione la nostra sede per lo svolgimento degli incontri. Il nostro intento è sempre stato quello di dar vita ad un governo della cittá illuminato, competente e competitivo che si contrapponesse e superasse i 5 anni di improvvisazione, approssimazione e malamministrazione dei 5stelle e il rischio di 5 anni di governo di una destra regressiva e fascistoide. A parer nostro i presupposti per la riuscita di questo obiettivo erano due: una condivisione programmatica inerente agli aspetti cruciali della città e l'individuazione di un candidato condiviso. Un candidato che rispondesse a requisiti adeguati al ruolo di massima carica amministrativa e politica cittadina. Capacità di visione della città in un quadro piú ampio, europeo, mediterraneo e regionale, un solido profilo etico e culturale, una pregressa esperienza amministrativa pubblica o dirigenziale, capacità relazionali. Purtroppo al tavolo della coalizione le cose non sono andate negli intenti da noi auspicati, dopo pochi incontri sono uscite dal tavolo alcune consistenti forze civiche per una incompatibilità evidentemente insuperabile con il Partito Democratico". 

La rottura

"Con le forze rimanenti - continua Mdp - abbiamo portato avanti il tavolo fino alla discussione di queste ultime settimane sul possibile candidato. Qui la discussione si è fatta prima grottesca e infine inaccettabile. Dapprima la delegazione del Partito democratico ha liquidato la proposta da noi avanzata del professor. Maurizio Iacono con modi sbrigativi e sciocchi: 'ha la residenza a Pisa, ha quasi 70 anni, gioca a tennis con tizio', non valutando le alte competenze, le capacità straordinarie della persona e una visione politica, etica e culturale che avrebbe aiutato la città a trovare un suo percorso. Ne abbiamo preso atto.
Di lí in avanti abbiamo assistito non piú alla ricerca di un profilo alternativo di candidato, ma alla sola gestione di equilibri interni tra le diverse fazioni del Partito democratico, fatta di dichiarazioni a mezzo stampa, riunioni parallele e tutto l’armamentario della peggior politica". 

Il candidato sindaco

"La figura di Luca Salvetti (della quale abbiamo la massima stima come uomo e come professionista) ci è stata presentata e descritta dal segretario del Pd come unica soluzione possibile per 'evitare' la candidatura del consigliere regionale Francesco Gazzetti (altra persona che stimiamo e con cui non abbiamo motivo di sentirci in contrapposizione ) in una pessima e desolante lotta tra correnti di quel partito. Come Articolo Uno - Mdp ci siamo da subito detti contrari al merito ma soprattutto al metodo della proposta e chiesto di trovare soluzioni differenti al di fuori di contrapposizioni interne. Dopo alcuni giorni di riflessione, ci siamo ritrovati al tavolo, ma lo spartito era la stesso. Il segretario del Pd non ha mai proposto alcun nome alternativo. Come Articolo Uno -Mdp abbiamo fatto un ultimo tentativo di condivisione portando al tavolo una delle massime rappresentanze professionali cittadine. Niente, non interessa. Parole ormai chiare e nette: "O accettate Salvetti o vi mettiamo Gazzetti". Questo è stato il solo e unico argomento del tavolo di coalizione".

L'addio

"Trovando noi questo modo di intendere la politica inaccettabile e soprattutto non all'altezza della drammatica condizione della città, non intravediamo al momento le condizioni minime perché si formi una coalizione. Nei prossimi giorni ci confronteremo con i nostri iscritti, e successivamente con le associazioni culturali e civiche a noi più vicine per renderle direttamente informate delle decisioni che andremo ad assumere, mantenendo sempre aperto ogni e qualsiasi livello di confronto sul futuro della città nello spirito da noi intrapreso sin dall’inizio". 

nella pagina seguente la replica del Pd

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