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Libera Camici, la vicesindaco con esperienza colligiana e radici livornesi: "Pronta alla sfida"

Ex capogruppo Pd nel Consiglio di Collesalvetti e vice nel secondo mandato di Lorenzo Bacci, l'erede di Monica Mannucci è pronipote di quel Mario antifascista cui è intitolato il gozzo dell'Ovosodo: "Conosco bene Livorno, la mia città, e sono consapevole della responsabilità del ruolo. Ma sono abituata a studiare e a non tirarmi indietro"

Se a Livorno dici Camici, i nonni racconteranno ai nipoti che quel cognome è sinonimo di antifascismo. Valori tramandati di padre in figlio, da quel Mario trucidato dalla polizia di regime e al quale è intitolato il gozzo dell'Ovosodo, fino alle generazioni a seguire. Libera Camici, figlia di un altro Mario che è stato vice console del porto di Livorno e pronipote di quel Mario originario del quartiere Benci Centro, non ha bisogno di rimarcare le proprie radici quando, nel primo giorno da vicesindaco appena nominata in giunta (mercoledì 17 giugno, ndr), le si chiede di mettere a confronto l'esperienza colligiana con la conoscenza di una città che non può essere pari a quella del comune limitrofo.

L'esperienza colligiana e le radici livornesi

"È vero - dice dopo aver posato per le foto di rito - vengo da 15 anni vissuti a Collesalvetti, facendo politica in Consiglio (consigliera Ds e capogruppo Pd) e poi come vice di Lorenzo Bacci. Ma sono nata a Livorno, mio padre è cresciuto in Corea, mia madre alle Sorgenti, qui ho fatto tutte le scuole e presto, adesso che sono mamma da nove mesi, tornerò a viverci, portandomi Colle nel cuore e l'esperienza amministrativa di un comune più piccolo ma altrettanto complesso. Con il quale si dovrà dialogare, se si vogliono cercare nuove aree per insediamenti produttivi, come ricordava anche il sindaco nella conferenza di martedì scorso".

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La chiamata inaspettata e la consapevolezza di un ruolo di grande responsabilità

"Se mi aspettavo questa chiamata? Sinceramente no - continua Camici, 39 anni il prossimo 4 agosto -, ma ho accettato la sfida con grande entusiasmo e con la consapevolezza di andare a ricoprire un ruolo di grande responsabilità. Pur dovendo decidere in un paio di giorni, ci ho riflettuto intensamente: sono una donna che si mette sempre in discussione e cerca di capire se può essere all'altezza della situazione. E pur sapendo che ci sarà da lavorare e studiare molto, sono pronta a metterci il massimo impegno, la massima serietà e una grandissima determinazione".

Edilizia scolastica ed Istruzione, le deleghe più delicate 

Pari opportunità, Partecipazione, Politiche giovanili le deleghe ereditate dalla dimissionaria Monica Mannucci e già sperimentate da vicesindaco di Collesalvetti. Ma soprattutto, oltre alla Tutela animali, Camici avrà a che fare con Edilizia scolastica e Istruzione, settori delicatissimi anche a Livorno che non sono mai rientrati nelle competenze dell'ultima arrivata nella giunta Salvetti. "So benissimo anche questo - attacca Camici -, di non provenire da questo settore, ma lo ritengo uno stimolo e un'occasione per applicarmi ancora di più e assolvere questo compito. E poi i governi non sono fatti di soli tecnici e non è detto che funzionerebbero anche se fossero tali. Il compito della politica è dare un indirizzo, poi ci sono i tecnici della macchina amministrativa e in questo senso sento di avere le spalle coperte. Conto anche sull'aiuto e le competenze che ci sono in questo consiglio comunale e in una giunta che il sindaco mi ha presentato con grande orgoglio, come una squadra affiatata nella quale credo di non avere difficoltà ad entrare in corsa, mettendo a disposizione le mie capacità".

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