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Detenuto in carcere a Livorno si laurea con 110 e lode in Scienze dello Spettacolo

L'uomo ha discusso la tesi "Nativi digitali e rete. Conseguenze e possibilità etiche dischiuse dai social network" all'Università di Pisa

Sicuramente si ricorderà a lungo di questo giorno. C.D., detenuto del carcere di Livorno nella sezione alta sicurezza, nell mattina del 19 giugno si è laureato con 110 e lode all'università di Pisa in Scienze dello Spettacolo e della Comunicazione. L'uomo, alla presenza di molti familiari, degli educatori, della polizia penitenziaria, del direttore del carcere Carlo Mazzerbo, del garante dei detenuti Giovanni De Peppo, della relatrice Veronica Nieri, insieme ai docenti componenti della commissione di laurea, ha discusso la complessa tesi dal titolo "Nativi digitali e rete. Conseguenze e possibilità etiche dischiuse dai social network".
La valutazione finale ha premiato il secondo laureato che realizza il suo sogno di crescita culturale in una sezione di alta sicurezza, riconoscendo lo sforzo dei tanti operatori del settore educativo e della polizia penitenziaria che rendono concreto l'articolo 27 della Costituzione.
"Questo risultato - commenta De Peppo - ha davvero un grande valore di riscatto per il detenuto che ha messo in gioco tutta la sua volontà e il suo impegno attraverso la cultura e lo studio. Si tratta di un grande traguardo per tutto il personale del carcere della nostra città: un'altra laurea che si concretizza nell'istituto grazie alle presenze dei tanti docenti del Vespucci e dell'Università che offrono occasioni di crescita culturale e di formazione, per generare cittadini migliori e assicurare alla comunità quella sicurezza che può nascere solo grazie all'integrazione sociale".

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