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Calafuria, sub livornese libera corallo rosso imprigionato nella plastica. Video

Decisivo l'intervento del 35enne Luca Biasci: "Sensibilizzare le persone sul tema dell'inquinamento"

Un ramo di corallo rosso imprigionato nella plastica, a ricordarci, ancora una volta, il pericolo rappresentato dall'inquinamento per la salute del nostro mare. A scorgerlo, lo scorso sabato 16 gennaio durante un'immersione a 36 metri di profondità nelle acque di Calafuria, Luca Biasci, ingegnere che si occupa di tecnologie marine e sub per passione. Il 35enne, che fa parte dell'Emde (Eligere Magistrum in Diving Education), associazione che promuove la formazione subacquea nel rispetto dell'ambiente, alla vista del triste spettacolo è subito intervenuto per liberare il corallo, riuscendo nello scopo non senza qualche difficoltà: "Non è stato semplice e ci ho impiegato un po' di tempo - racconta Biasci a LivornoToday -, il corallo è molto delicato e quindi occorre prestare molta attenzione affinché i rametti non si spezzino".

Un episodio che per Biasci costituisce un simbolo della situazione in cui versano i nostri mari: "Il corallo rosso, sulla costiera di Calafuria e in generale nel Mediterraneo, non è molto comune, in quanto solitamente si trova a profondità molto più elevate. Noi abbiamo la fortuna di averlo e sarebbe bene quindi salvaguardarlo. Questo video è emblematico e ci deve far riflettere su come stiamo trattando il nostro mare: è importante sensibilizzare le persone su questo tema, evitando di inquinare quella che è un'immensa risorsa non solo ambientale, ma anche turistica".

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