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Livorno verso il fallimento, i soci a Spinelli: "Ce ne dobbiamo andare tutti". Salvetti: "La strada è segnata"

Il sindaco dopo l'incontro in videoconferenza con la società amaranto: "Presta è stato chiaro, hanno capito che clima c'è. Ci sono tre milioni di debiti, se non ricapitalizzano nell'assemblea di lunedì il sindaco revisore porterà i libri in tribunale"

"Ce ne dobbiamo andare tutti, lo abbiamo già detto anche a Spinelli". Sarebbe questa la volontà dei soci del Livorno, secondo quanto dichiarato da Guido Presta (Sicrea) in videoconferenza con il sindaco Luca Salvetti, e che sarà tuttavia più chiara lunedì prossimo 10 maggio, quando sarà convocata l'assemblea dei soci per sottoscrivere l'aumento di capitale a copertura dei tre milioni di debiti e a garanzia della gestione del prossimo anno. "In assenza di questo - ha spiegato Salvetti ai tifosi radunati davanti al Comune - o se viceversa nessuno chiederà il fallimento, sarà il sindaco revisore del Livorno, dottor Antonio Mastrangelo, a portare i libri in tribunale. La strada è comunque segnata, la città e i tifosi hanno già deciso da che parte stare".

Livorno, la protesta dei tifosi contro la società

Sono questi i punti salienti emersi dal confronto video di venerdì 7 maggio tra l'attuale proprietà del Livorno e il sindaco Salvetti, mentre fuori da palazzo civico circa 500 tifosi manifestavano il malcontento nei confronti dell'ex presidente Spinelli, in primis, e quindi di tutti i componenti della compagine societaria. "Spinelli si è presentato ma ha abbandonato subito l'incontro affermando che non aveva niente da dire - ha detto Salvetti ai tifosi -. Questa società al momento attuale non può fare calcio a Livorno, ma è privata e quindi hanno il diritto di decidere come gestirla. Però, come loro vantano questo diritto, anche la città, i tifosi e i media hanno diritto di scegliere altri progetti da seguire".

"Spinelli se ne è andato subito affermando che non aveva niente da dire"

"Ho chiesto loro dei debiti, ho spiegato come siano insostenibili quelli con la città (450mila euro per lo stadio, ndr)- ha continuato Salvetti arrivando a minacciare anche la chiusura dell'Armando Picchi - e ho chiuso dicendo che è il momento di voltare pagina. Se ci sono le occasioni devono prenderle al volo, sanare la situazione debitoria e passate la mano".

"Il Livorno siamo noi", in piazza la contestazione dei tifosi alla società. Video

"A questo mio quadro - ha concluso il sindaco - c'è stata la presa d'atto della situazione da parte di Gherlone e del gruppo Sicrea. Presta è intervenuto affermando che una situazione del genere l'avrebbe già illustrata a Spinelli dicendogli: 'Ce ne dobbiamo andare tutti'. Tutti noi sappiamo che Spinelli formalmente vale il 10% ma non è così. In questo momento abbiamo l'obbligo di procedere aspettando quello che succederà lunedì, sapendo però che noi un'altra strada la dobbiamo percorrere, consapevoli che dovremo ripartire dal punto più basso. Ma ci siamo abituati, la nostra scelta l'abbiamo già fatta". Una strada che, senza il fallimento dell'As Livorno, potrebbe a questo punto prendere la via della vecchia Unione Sportiva.

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