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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Infedeltà maschile, questione di... quoziente intellettivo

Secondo una ricerca, gli uomini con un QI più basso sarebbero maggiormente predisposti a tradire la propria partner

Infedeltà, un tema da sempre molto dibattuto. Sì, perché a molti di noi, nel corso della vita, è capitato di essere traditi dal proprio partner, con la scoperta che, il più delle volte, rappresenta un vero e proprio trauma. Sull'argomento, nel corso del tempo, si sono susseguiti numerosi studi, tra i quali quello di Satoshi Kanazawa, specialista in psicologia evolutiva presso la London School of Economics. Insieme al suo team, Kanazawa si è concentrato in particolar modo sull'infedeltà maschile, con curiosi risultati.

Infedeltà maschile: la ricerca di Kanazawa

La ricerca, condotta su un campione di persone di età, condizione sociale ed istruzione diverse, ha individuato nel quoziente intellettivo il fattore principale responsabile dell'infedeltà negli individui di sesso maschile: più questo è basso, maggiori sarebbero le possibilità di tradimento. Gli uomini con un QI alto, al contrario, tenderebbero a considerare la lealtà, e di conseguenza la fedeltà, uno dei capisaldi della relazione. Un dato che sarebbe legato all'evoluzione della specie: la fedeltà, nella società moderna, sarebbe divenuto un tratto distintivo di intelligenza, contrapponendosi ad una visione poligama delle società meno evolute.

Una teoria che però non ha mancato di suscitare reazioni, con molti studiosi che hanno sottolineato come oggi, il concetto di monogamia, abbia poco a che vedere con i valori di purezza e buona condotta.

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