Nomi, non tutti sono permessi: ecco quelli vietati dalla legge in Italia
Per motivi burocratici e di buon senso viene posto un limite alla libertà di scelta dei genitori
Negli ultimi anni è divenuto sempre più comune dare nomi originali ed esotici ai nostri figli. Alcuni esempi significativi ci vengono da personaggi pubblici: si pensi a Chanel, figlia di Francesco Totti e Ilary Blasi, o a Nathan Falco, figlio di Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci. Per legge, però, esistono alcuni limiti alla libertà di scelta da parte dei genitori.
Vietato usare il nome di genitori e fratelli
Per motivi di praticità, è vietato chiamarsi come un altro membro della famiglia. Questo, infatti, potrebbe provocare problemi sul piano burocratico.
Al bando i nomi ridicoli
Per legge, non è consentito utilizzare nomi inerenti a difetti fisici o psicologici che potrebbero suscitare ilarità.
Vietati alcuni nomi provenienti dalla letteratura
Per prevenire casi imbarazzanti, è vietato dare ai propri figli i nomi di certi personaggi della letteratura, come ad esempio Biancaneve o Dracula.
Stop al nome di personaggi storici controversi
Pensate a quanto sarebbe imbarazzante chiamare il proprio figlio, ad esempio, Adolf Hitler. Ebbene, per prevenire situazioni del genere, la legge ha vietato l'uso di nome di alcuni personaggi storici controversi.
No a nomi non consoni al genere del nascituro
Un maschio non può essere chiamato con un nome femminile e, viceversa, una femmina non può essere chiamata con un nome maschile, eccezion fatta per alcuni casi (come, ad esempio, Andrea).
Vietati nomi inventati
Alla fantasia individuale viene posto un freno dalla legge: in caso di nome particolarmente originale, viene chiesto ai genitori da dove questo tragga ispirazione.
Limite massimo di tre
In passato, non era inusuale per una persona avere molti nomi. Per questioni burocratiche, tuttavia, si è deciso di fissare a tre i nomi possibili che può avere una singola persona.