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Sciarpa e maglia amaranto per Sudtirol-Pisa, la storia del giovane altoatesino che tifa Livorno: "Così ho fatto arrabbiare i nerazzurri"

Milo, 18enne di Bressanone, ha assistito vestito così all'incontro di serie B disputatosi allo stadio Druso di Bolzano: "Mio padre e mio nonno mi hanno trasmesso l'amore per questi colori, ora non vedo l'ora di tornare al Picchi"

Una maglia, indossata orgogliosamente, e poi una sciarpa, esibita fieramente, entrambe amaranto. Un'immagine usuale all'Armando Picchi, ma che stavolta, a sorpresa, è stata osservata ad oltre 400 chilometri di distanza da Livorno. Sì, perché a sventolare con baldanza i colori sociali della vecchia Unione, stavolta, è stato Milo, giovanissimo altoatesino che ha deciso di recarsi vestito così allo stadio Druso di Bolzano per assistere alla partita Sudtirol-Pisa, valevole per la quarta giornata del campionato di serie B e terminata 2-1 in favore dei padroni di casa. Un'occasione, per il 18enne, per "gufare" gli storici rivali amaranto. Con esito positivo, visto il risultato finale del match.

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"L'amore per il Livorno ereditato da mio padre e mio nonno, ora non vedo l'ora di tornare al Picchi"

Milo, malgrado sia nato a Bressanone (Bolzano) e non viva a Livorno, sente infatti scorrere sangue amaranto nelle vene. Una passione, come ci racconta, trasmessagli dal padre e dal nonno: "La famiglia di mia madre è tedesca, ma mio padre e la sua famiglia sono livornesi. Soprattutto mio nonno Mario, storico che al Livorno ha dedicato articoli e libri, mi ha trasmesso l'amore per questi colori: leggere cronache di partite degli anni '20 e 30' mi ha fatto innamorare di questa squadra". 

Una squadra, quella amaranto, che avrebbe voluto veder giocare dal vivo nella sua Bolzano: "Il Sudtirol, già da qualche anno, stava cercando di salire in serie B e la mia speranza era di vederlo giocare contro il Livorno. Purtroppo però, per le ben note vicissitudini, questo non è stato possibile". Ecco così che Milo, in una sorta di personale derby, ha deciso di "ripiegare" sulla partita con il Pisa: "Con il mio babbo abbiamo voluto sfruttare quest'occasione ed io ho pensato di portare allo stadio la maglia e la sciarpa del Livorno che custodisco gelosamente a casa. Avevamo i biglietti a poca distanza dal settore ospiti ed io, a un certo punto, ho deciso di avvicinarmi alla vetrata che separa le tifoserie. Appena mi hanno visto vestito così, circa cinquanta supporter nerazzurri si sono avvicinati alla vetrata: hanno iniziato ad inveire, a dirmi di togliermi la maglietta e che mi avrebbero aspettato fuori. Poi è intervenuta la sicurezza". Un episodio, fortunatamente, finito lì, come tanti se ne vedono ogni settimana in ogni stadio d'Italia.

Ora, per il Milo, il desiderio è quello di tornare il prima possibile all'Armando Picchi: "L'ultima volta che sono venuto è stata in occasione dell'ultimo derby con il Pisa in serie B, vinto per 1-0: scesi appositamente il fine settimana per essere presente. Allora c'era ancora la vecchia società: ricordo che quando è sparita ero tristissimo. Io sono nato con l'As Livorno e con Spinelli come presidente, ma capisco benissimo le contestazioni che ci sono state, considerata com'è poi andata a finire. Adesso è bellissimo riavere il vecchio marchio Us e sono convinto che questa società, per arrivare fino alla C, possa andare bene. Poi si vedrà se a quel punto potrà servire qualcosa di diverso. La nuova stagione? Spero che si possa tornare già quest'anno in C, anche se non conosco bene il valore delle formazioni di serie D. Io, comunque, sono fiducioso: sono convinto che abbiamo le carte in tavola per lottare fino alla fine nel gruppo di testa".

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