rotate-mobile
Altri sport

Tuscany Trail 2019, dominio di Gaimari: "Vinta una sfida contro me stesso"

Il 39enne di Livorno è il vincitore della gara-evento di bikepacking tra le strade della Toscana: percorsi in 34 ore i 534 km che da Massa hanno portato a Capalbio

È stato il livornese Giuseppe Gaimari a tagliare per primo il traguardo della Tuscany Trail 2019, ovvero il più grande evento bikepacking al mondo che si svolge tutti gli anni in Toscana. Il classe 1980, che ha fatto della sua passione anche il proprio lavoro aprendo l'agenzia di viaggi Maldavventura, ha percorso in sella alla propria mountain-bike i 543 km che da Massa hanno portato a Capalbio, per un totale di 9.000 metri di dislivello positivo, in 34 ore, sbaragliando un concorrenza internazionale. Ai nastri di partenza, sabato 1 giugno, si erano infatti presentati ben 749 ciclisti provenienti da tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda, dall'Argentina al Kazakistan, dal Sud Africa al Perù, passando per le più vicine Francia, Svizzera, Germania, Belgio ed Olanda. E per celebrare l'impresa, la redazione di LivornoToday ha raggiunto telefonicamente Gaimari.

Giuseppe, partiamo da una domanda banale: quanta è stata la fatica nel portare a termine un percorso così duro e impegnativo?

"Il percorso era davvero tosto e la fatica, più che fisica, è stata mentale. L'importante in questi casi è non mollare mai, non perdendo di vista l'obiettivo che ti sei prefissato. Gare come queste sono delle battaglie contro te stesso: devi scegliere se arrenderti alla fatica oppure perseguire quello per cui hai lavorato a lungo. Dietro c'è infatti una lunga preparazione: io era un anno che mi stavo preparando per questo obiettivo".

La Tuscany Trail è una competizione al confine tra l'amatorialità e l'agonismo: dove sta la linea di demarcazione tra i due mondi?

"Il confine lo stabilisci te stesso, ognuno dei partecipanti è infatti libero di interpretare la corsa come vuole: c'è chi vuole solamente vivere l'avventura gustandosi il paesaggio e chi, invece, ricerca la prestazione. Ovviamente a seconda dell'obiettivo ci vuole un tipo di preparazione diversa".

Facciamo un passo indietro, quando è nata la passione per la bicicletta? E quando hai iniziato a prendere parte alle prime manifestazioni importanti?

"Le prime gare importanti ho iniziato a farle cinque anni fa, ma la passione per la bicicletta, il viaggio e gli sport estremi l'ho sempre avuta. Sono nato sciatore e, per spostarmi, prendevo la bici: così pian piano sono entrato in questo mondo per intraprendere una nuova sfida con me stesso".

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi a breve termine?

"Innanzitutto il Sudtirol Trail, che ci sarà il 15 luglio. Sarà un evento simile al Tuscany Trail, con 790 km di percorso per un totale di 22.000 metri di dislivello. Cercherò una nuova sfida con me stesso, puntando a chiudere la gara in 48 ore. Poi a fine anno scalerò la cima del Mera Peak sull'Himalaya: oltre a quella per le due ruote, porto infatti avanti anche la passione per il trekking".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tuscany Trail 2019, dominio di Gaimari: "Vinta una sfida contro me stesso"

LivornoToday è in caricamento