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Basket B | Libertas sempre più leader, coach Andreazza: "Contro Herons è stata la vittoria di tutti, la dedico a mio padre"

Il tecnico amaranto si gode il primo posto e omaggia la sua famiglia: "Ha sempre creduto in me". Poi guarda avanti: "Pensiamo ad arrivare in condizioni ottimali ai playoff"

"Il 23 aprile di 18 anni fa morì mio padre, mentre stavo venendo in pullman da Montegranaro a Livorno per giocare contro Montecatini che aveva il campo squalificato. Per questo voglio dedicare a lui e alla mia mamma questa vittoria: mi sono sempre stati vicini permettendomi di fare questo lavoro ricco di emozioni. Compresa questa partita: se lassù c'è un Dio, probabilmente anche lui ci ha dato una mano per portarci alla vittoria".

L'emozione è palpabile negli occhi e nella voce di Marco Andreazza, che ha dedicato al padre la vittoria pesantissima della Maurelli Libertas Livorno contro una Herons Montecatini che veniva da 13 vittorie consecutive. Un altro tassello importante per la conquista del primo posto dopo i successi contro Pielle e Piombino: dopo la sconfitta di Vigevano, gli amaranto hanno battuto le tre squadre più in forma del campionato con prestazioni di altissimo livello e con un'intensità difensiva degna di palcoscenici di altra categoria.

Coach Andreazza, la Libertas in difesa si sta dimostrando granitica.

"Credo che nell'arco dei 40 minuti abbiamo commesso 3-4 errori gravi, non di più – è l'analisi dell'allenatore amaranto –. Nel primo tempo siamo stati bravi giocando più di squadra e cercando di colpire gli avversari nei loro punti deboli, poi si è alzata l'intensità e avevamo bisogno di trovare dei protagonisti che andassero un po' fuori degli schemi con delle giocate personali. Li abbiamo avuti nel corso del secondo tempo e abbiamo vinto con merito".

Cosa significa questa vittoria per la Libertas?

"Dal derby in poi abbiamo battuto squadre di primissima fascia, ma non dimentichiamoci che da agosto abbiamo perso soltanto 7 partite: una in Supercoppa, una in Coppa Italia a Orzinuovi e 5 in campionato. Nell'ultimo periodo la squadra è riuscita a vincere contro avversari forti giocando una pallacanestro di altissimo livello e questo ci fa ben sperare per i play off. Non abbiamo ancora fatto niente, ma ci siamo tolti lo sfizio di battere una squadra che veniva da 13 successi consecutivi e si è visto da come abbia rintuzzato quasi tutti i nostri tentativi di allungo. Quasi, perché sull'ultimo non ha potuto farci niente… Sono tutte sensazioni positive che dobbiamo portarci dietro, ma adesso bisogna provare ad arrivare primi e ci basta vincere una partita su due. Pensiamo ad una gara alla volta perché vogliamo arrivare in condizioni ottimali a questo play off".

Chiera limitato a 20 punti lasciandogli tiri mai facili: paradossalmente la Libertas si è un po' rilassata lui era in panchina.

"Abbiamo difeso forte su di lui e ha comunque fatto dei canestri incredibili. Contro certi giocatori devi fare delle scelte: per Montecatini è un primo terminale e con Chiera in campo hai il pro di sapere dove vanno i palloni che contano e il contro di sapere che può mettere canestri importanti. Quando lui esce, la squadra ha una distribuzione dei possessi molto più varia e diversa e in un paio di occasioni abbiamo perso gli uomini troppo facilmente. Più che disattenzioni difensive, però, sono state cattive spaziature offensive e giochi in transizione che abbiamo concesso. Alla fine però abbiamo preso 50 rimbalzi contro 22 e tirato con il 95% ai liberi, una partita ai limiti della perfezione contro un avversario fortissimo".

In chiave play off, è stato importante rivedere anche Bargnesi determinante in fase offensiva.

"Andrea è stato più bravo alla fine quando sui cambi trovava i loro lunghi più stanchi, mentre in un paio di situazioni iniziali aveva perso i tempi dello scarico. Siamo contenti che chi ha più chilometri si stia portando dietro anche i più giovani che si stanno allenando bene. Dobbiamo farci trovare tutti pronti: questa era una partita da rotazioni a 8, però anche gli altri ci stanno dando una grossa mano e devono essere pronti quando l'allenatore li chiama, perché la squadra può sempre aver bisogno dei vari Mancini, Maralossou e via discorrendo. Questa è stata la vittoria di tutti".

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