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Us Livorno, inizia l'era Esposito: "Dinamica e aggressiva, così dovrà essere la mia squadra"

Il tecnico, fedelissimo del presidente Paolo Toccafondi, ha preso il posto dell'esonerato Collacchioni: "Dare un'identità forte il primo obiettivo. Il mercato? Ancora non ci penso"

Un ribaltone che sarebbe potuto arrivare già qualche settimana fa, quando la società, dopo il ko di Montespaccato, optò per l'esonero, poi rientrato su richiesta della squadra, di Lorenzo Collacchioni, e che adesso, dopo il tracollo sul campo della Pianese che ha fatto scivolare gli amaranto a -9 dalla vetta, è diventato realtà. Sulla panchina del Livorno, al posto dell'ex tecnico del San Miniato, arriva Vincenzo Esposito, un fedelissimo del presidente Paolo Toccafondi, che con sé, a Prato, lo ha già avuto per ben tredici stagioni. "So che persona e che tecnico è, per questo ho deciso di puntare su di lui - ha affermato il patron -. In questo momento ci stiamo allontanando dall'obiettivo ed ho quindi deciso di muovermi di conseguenza cercando di dare una sterzata. Dobbiamo provare a vincerle tutte da qui alla fine, a partire da domenica".

Esposito: "Per me un'occasione, questa squadra ha bisogno di trovare la sua identità"

"Quando passano gli anni cerchi sensazioni piacevoli - ha dichiarato Vincenzo Esposito -. A me non interessa più allenare tanto per allenare, ma per dare e ricevere qualcosa di importante: e questa, per me, è un'opportunità e una sfida stimolante. Stamani ho avuto il primo approccio con la squadra e ho subito capito che il gruppo ha grandi valori umani. Probabilmente ha qualche difetto, altrimenti non saremmo in questa posizione: starà a me cercare di cambiare le cose. Io ce la metterò tutta, voglio dare un'identità forte a questa squadra. Rispetto al passato, in cui sono state fatte scelte finalizzate alla ricerca di risposte che però non arrivavano, cambieremo sicuramente qualcosa".

Vincenzo Esposito

"Per quanto riguarda il modulo - ha proseguito il tecnico -, io non sono un integralista e voglio mettere i giocatori nelle condizioni per poter rendere al meglio. A di là dei numeri, tuttavia, ciò che conta davvero sono i principi e le idee: io sono stato un centrocampista dinamico e aggressivo e voglio che il mio Livorno abbia queste caratteristiche. Dovremo poi essere bravi a nella lettura dei diversi momenti della partita, sapendo dare interpretazione nette: si deve capire in ogni momento che tipo di gara sta facendo la squadra. I giovani? Sarò protettivo nei loro confronti, la pressione non deve ricadere su di loro, che talvolta devono essere messi in campo soltanto per adempiere a degli obblighi regolamentari: per me i giovani dovrebbero giocare soltanto se sono pronti".

Esposito, prima di analizzare la condizione atletica ed il problema offensivo del Livorno, si è invece sottratto alle domande di mercato: "In questo momento il mercato per noi non deve esistere: ho 27 ragazzi e tutti devono dare il loro contributo - ha affermato -. Non ho preclusioni per nessuno. La condizione atletica? Nell'ultima gara non ho visto una squadra in difficoltà dal punto di vista fisico. Forse abbiamo giocatori con corse più lunghe e meno di rapidità e questo, all'esterno, può dare la sensazione che ci sia qualche problema atletico, ma non è così. Pochi gol dagli attaccanti? I numeri sono oggettivi. Si tratta di un discorso legato un po' alle prestazioni individuali, un po' ad una questione di collettivo: la squadra, per quel che ho visto, non crea tantissime occasioni pericolose. Ripeto - ha concluso il tecnico -, creare un'identità forte deve essere il nostro primo obiettivo".

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