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"Rubato lo striscione per Fabio Bettinetti", la denuncia degli ultras del Livorno prima della trasferta di Ponsacco

Il comunicato della curva Nord per smentire alcune ricostruzioni circolate via social: "Furto di matrice non ultras"

Uno striscione, quello con la scritta CNFB e dedicato alla memoria di Fabio Bettinetti, storico tifoso scomparso nel 2020, rubato al momento della partenza per la trasferta di Ponsacco. Un piccolo caso denunciato  dalla curva Nord amaranto prima della gara del Comunale contro i rossoblù, valevole per la 23esima giornata del campionato di serie D girone E e terminata sul risultato di 1-1. A raccontare l'accaduto, per smentire alcune ricostruzioni che sarebbero circolate via Whatsapp, sono stati gli stessi ultras con un comunicato pubblicato sui propri canali social. 

"Ricostruzioni fasulle sui social, furto di matrice non ultras"

"Dopo due giorni passati a cercare di capire che cosa fosse successo, mentre leggevamo le più fantasiose di ricostruzioni condite da foto fasulle,  perché prese da un famoso memorial sportivo dedicato a un ragazzo della curva deceduto, dove CNFB fu appeso al bordo di un campetto, siamo chiamati a fare chiarezza su quanto è accaduto domenica In occasione della trasferta di Ponsacco - si legge nel comunicato -. Un gruppo di appartenenti al nucleo centrale della curva si apprestava a partire dalla zona del palasport di Livorno, ed essendo arrivato per primo, si è recato a fare colazione al bar commettendo la grave dimenticanza di lasciare aperta l'auto. Al suo interno, un borsone dentro al quale vi erano effetti personali, uno stendardo per i diffidati ed il famoso striscione CNFB. In questo frangente qualche ladruncolo ha aperto l'auto e si è impossessato del borsone pensando probabilmente che vi fosse dentro tutt'altro e lo ha portato via".

"Arrivati a Ponsacco - si legge ancora nella nota -, ci siamo accorti della sua mancanza. In prima battuta si è pensato ad una dimenticanza, anche se pareva strano, così un gruppo è tornato nel garage dove era custodito, ma non c'era. A quel punto sono stati battuti altri luoghi di transito fino a tornare al luogo di partenza, dove in un campo adiacente, dopo più ricerche, sono stati trovati alcuni effetti personali che erano nel borsone ed altri oggetti che erano nell'auto, sintomo palese del furto di matrice non ultras. [...] Noi, gli unici furti che possiamo ritenere uno smacco concepibile, oltre al metodo classico della sottrazione attraverso lo scontro, sono quelli fatti in presenza dell'avversario, prima, dopo o durante la partita, e non in assenza della controparte ed in contesti inaspettati".

"Il fatto che quello striscione non sia stato ancora esposto da nessuno - si legge in un altro passaggio - ci dice che sicuramente chi ne è entrato in possesso in questa maniera forse non ha niente a che vedere con la sfera ultras, altrimenti sarebbe già stato rivendicato da qualche 'eroe', oppure se è così si vergogna del fatto che, avendo a disposizione un gruppetto di rivali per misurarsi, ha preferito scassinargli l'auto quando si assentavano. E se comparirà magari domani in qualche curva, allora significa che o è stata superata la vergogna o è stato comprato in un secondo momento dal disgraziato che va in giro a svaligiare le auto. Questa è la realtà nuda e cruda importante: nessuno ha sottratto lo striscione ai livornesi".

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