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Calcio, serie D | Livorno, è il giorno di Esciua: "Questa città è unica. L'obiettivo? Tornare subito in serie C"

Venerdì 5 maggio prossimo la data scelta per il closing. Al Picchi il finanziere brasiliano si presenta già da nuovo proprietario degli amaranto

Proprietario del Livorno calcio, a tutti gli effetti, lo diventerà il prossimo 5 maggio, quando davanti a un notaio firmerà il passaggio di consegne con il presidente uscente Paolo Toccafondi. Ma Joel Esciua, il finanziere brasiliano prossimo a diventare il numero uno della società amaranto, al di là della suggestiva data scelta per il closing, si è presentato alla stampa già oggi, mercoledì 12 aprile, in una conferenza insieme al sindaco di Livorno, Luca Salvetti, e del presidente onorario Enrico Fernandez Affricano.  

Il primo a prendere la parola è il primo cittadino: "Due anni fa c'era scoramento nella piazza, dato che c'era una società gestita da persone che facevano solo propri interessi e non quelli della città. C'era una società con debiti fino a 3 milioni. Ora, dopo due anni, siamo ripartiti da dove ci avevano lasciati colpevolmente perché il danno maggiore è stato l'aver perso il professionismo. Vorrei esprimere un sentito grazie a Toccafondi e a chi ha lavorato per far ripartire il Livorno. I risultati, poi, sono un altro discorso: abbiamo vinto in Eccellenza mentre questa serie D è stata al sotto delle aspettative, anche a causa di alcuni errori fatti durante l'anno. Joel ha sempre seguito il Livorno nonostante fosse presidente di niente, si è innamorato della città e della squadra fin da subito e spero che possa fare bene". 

Poi tocca ad Esciua: "Livorno è una città unica e qui mi sento come a San Paolo. La mia scelta è stata ponderata e si è materializzata dopo due anni dopo una trattativa abbastanza veloce. Il legame con Livorno? Inizialmente non c’era. Sapevo della sua esistenza e della sua storia, poi l'ho conosciuta e l'ho vista come un diamante grezzo da modellare. Qui c'è gente aperta e passionale, questo è stato determinante per la mia scelta". 

"Venire a Livorno - continua il finanziere - vuol dire prendere una squadra con un grande passato e dove mi aspetta una sfida difficile. La società è sana, senza debiti e questo ha facilitato tanto il lavoro per poter partire su basi solide. Gli obiettivi principali sono quelli di tornare immediatamente nei professionisti e nel riavvicinare la gente alla squadra. Nella storia del calcio italiano, il Livorno è 25esimo per punti fatti in Serie A: questo significa che la Serie B è la dimensione normale e ideale per una piazza del genere. Posso già annunciare che dall'anno prossimo il Livorno si allenerà su un altro campo rispetto a quello attuale, che ci è costato tanto soprattutto a livello di infortuni. Dove andremo? Una certezza è il Coni di Tirrenia, una struttura non nostra dove saremo ospiti, ma stiamo cercando altre soluzioni che possano essere idonee. Sicuramente la mancanza di un centro sportivo si è sentita, ma averlo qui, anche a livello geografico, è più difficile: le scelte sono obbligate e bisogna quindi essere creativi: Interessi sulla città? Livorno offre tanti spunti, ma ad oggi non ho progetti al di fuori del calcio".

"Sicuramente adesso abbiamo il vantaggio del fattore tempo - prosegue Esciua illustrando i piani per la prossima stagione -, vogliamo individuare un'accoppiata vincente nel binomio direttore sportivo-allenatore: la nostra idea è quella di partire prima degli altri. Giovannini e Indiani? Io non ho parlato con nessuno e neanche mi permetterei di farlo in un momento del genere, con i campionati ancora in corso. Mi sono fatto un'idea di quanto occorra investire per vincere il campionato: il nostro intento è mettere persone competenti nella speranza che gli errori siano così pochi. Il mio obiettivo - sottolinea - è quello di arrivare in B in cinque anni. Il primo tassello è andare in C, poi sappiamo che per andare nella serie cadetta servirà uno sforzo ancora più importante. Se fosse necessario, ho già avuto alcuni contatti per avere eventualmente un ulteriore appoggio".

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