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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Calcio

Caso Figline, chiesta la retrocessione in Promozione: attesa la sentenza

+++ AGGIORNAMENTO DELLE 18.30: Il tribunale ha deciso la retrocessione del Figline nella poule promozione. Il Livorno vede la serie D +++

+++ IL TRIBUNALE CONDANNA IL FIGLINE, LIVORNO PROMOSSO IN SERIE D +++

Ultimo posto nel campionato di Eccellenza, stagione regolare, con conseguente retrocessione in Promozione. Questa la richiesta che la procura federale ha avanzato nei confronti del Figline nel processo, iniziato oggi, mercoledì 10 agosto, per quanto accaduto durante la partita con il Tau dello scorso 11 maggio, terminata sul punteggio di 5-1 in favore dei lucchesi e valevole per il girone a tre della poule promozione. I gialloblù sono accusati di aver "regalato" alcune reti nel finale di gara ai lucchesi al fine di avvantaggiarsi nella corsa verso la Serie D, ponendo il Tau in una situazione di vantaggio nella differenza reti con il Livorno e costringendo così gli amaranto alla vittoria nella sfida con la formazione di Altopascio (il match dell'Armando Picchi, poi, terminò con la vittoria del Tau per 1-0 ed il Figline venne ugualmente promosso terminando il girone al secondo posto). 

La procura federale ha inoltre chiesto l'inibizione per cinque anni dell'ex direttore sportivo gialloblù Emiliano Frediani e di quattro anni e sei mesi per il presidente Simone Simoni e l'allenatore Marco Becattini. Per i tre giocatori Vanni Burzagli, Andrea Saitta e Mattia Privitera, che avrebbero ammesso di essere stati obbligati ad agevolare gli avversari, sono stati invece chiesti 9 mesi di squalifica e un anno e mezzo di servizio di volontariato. La sentenza potrebbe già arrivare nella serata di oggi o al massimo domani mattina.

Qualora il tribunale accettasse le richieste della procura, per il Livorno, presente in aula come terzo interveniente, la situazione per un eventuale ripescaggio in serie D si complicherebbe. La richiesta di condanna infatti fa riferimento alla stagione regolare e non al girone promozione dove invece sarebbe accaduto il presunto illecito sportivo. Qualora la sentenza non dovesse indirettamente premiare gli amaranto, la società amaranto avrebbe comunque sette giorni di tempo per impugnarla e fare ricorso. 

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