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Livorno, contestazione della curva Nord contro la famiglia Spinelli: "Stadio vuoto contro il Benevento"

I tifosi amaranto inferociti dalle recenti dichiarazioni dell'amministratore delegato: "Adesso basta, oltrepassata ogni decenza. Meglio tornare nei dilettanti che andare avanti così"

Clima teso in casa Livorno. Le ultime dichiarazioni dell'amministratore delegato Roberto Spinelli, che si è lasciato andare ad un duro sfogo in diretta televisiva durante la trasmissione Livornolé andata in onda la sera di lunedì 9 dicembre, non hanno lasciato indifferente la curva Nord amaranto. I tifosi, attraverso un comunicato, hanno infatti annunciato che sabato 14 dicembre, in occasione della delicata sfida contro il Benevento, rimarranno fuori dallo stadio Armando Picchi, invitando tutta la tifoseria a fare altrettanto. Una scelta che si inserisce in un contesto nerissimo per la squadra, che a Spezia, sabato scorso, ha collezionato il decimo ko nelle prime quindici giornate di campionato. Un ennesimo scivolone costato la panchina a Roberto Breda, sostituito dall'ex tecnico dell'Apoel Nicosia Paolo Tramezzani.

Curva Nord: "Raschiato il barile della decenza"

"Se mai potesse avere ancora un briciolo di margine – si legge nel comunicato diffuso dalla curva Nord -, la gestione Spinelli ha davvero raschiato il barile della decenza a Livorno. Le compulsive scelte, i continui rovesciamenti di fronte, prendere e dare via Diamanti, accusare i dirigenti di voler fare da soli quando tutti sanno che gli Spinelli decidono sempre da soli, quindi arrivare a far scappare Protti, dopo aver usato Lucarelli, e vedere lo stadio a pezzi nel morale e come struttura, ha veramente raggiunto i limiti per ogni essere che ritiene il Livorno Calcio un patrimonio della città. Stanchi, delusi, ma più che altro nauseati da questa gestione e dalle parole altezzose di Roberto Spinelli, un figlio di papà che in vita non si è mai sudato niente, come curva resteremo fuori dallo stadio invitando tutti i tifosi amaranto a fare altrettanto".

"Il sindaco prenda in mano la situazione, meglio nei dilettanti con dignità che essere schiavi di Spinelli"

"La domenica andiamo allo stadio per passione ed amore - continua il comunicato -, con sacrificio, spendendo e lasciando a casa le famiglie, schivando diffide insulse dovute a uno stato di diritto assente, ma non accettiamo più di continuare a tollerare questa famiglia che, se tanto ha dato, tanto ha ricevuto, ed oggi è arrivato il punto di rottura definitivo oltre il quale non si può andare. Il sindaco prenda in mano la situazione una volta per tutte. Noi - conclude il comunicato - con passione preferiremo tornare nei dilettanti, con dignità, prima di essere schiavi di questi poveri arricchiti, miliardari che non hanno un decimo di dignità di semplici operai che ogni domenica vanno a tifare il Livorno, patrimonio della città e non della famiglia Spinelli, che con questa maglia ha incassato anche troppo. Meglio una fine "spaventosa che uno spavento senza fine. Via Spinelli da Livorno".

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