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Livorno-Pisa, lo speciale derby su Dazn: la storica rivalità tra tifosi amaranto e nerazzurri

Aneddoti, sfottò, tradizioni: sulla piattaforma che trasmette in streaming il campionato di serie B, un video dedicato alla partita dell'anno

Si respira nell'aria, per le strade e le piazze della città. È l'attesa del derby, la sfida per eccellenza, quella che può valere un'intera stagione. Perché Livorno-Pisa, in programma sabato 26 ottobre all'Armando Picchi, non è mai una gara qualunque, con la storica rivalità tra le due tifoserie ben nota in tutta Italia. È non è quindi un caso che anche Dazn, la piattaforma streaming che trasmette le partite del camoionato di calcio di serie B, abbia preparato per l'occasione un apposito speciale, andando ad ascoltare le voci di tifosi amaranto e nerazzurri nel cuore delle due città. 

Livorno-Pisa, la "rivalità" ai tempi delle Repubbliche marinare

Una rivalità che idealmente potrebbe avere radici storiche, risalendo fino alla battaglia della Meloria del 1284, quando la Repubblica marinara di Pisa venne sconfitta dalla Repubblica di Genova iniziando così il suo declino, con Livorno che, al contrario, dall'allora villaggio di pescatori diverrà progressivamente il principale porto della Toscana a scapito proprio dei vicini. "Nel ricordo di quell'evento, la simpatia dei livornesi va ai genovesi, non certo ai pisani", hanno sottolineato i tifosi amaranto; "lasciamo perdere, è una ferita ancora aperta", rispondono da Pisa.

Le leggi livornine: "Noi figli di banditi e marinai", "Macché, siete i nostri avanzi"

"I livornesi? Sono i nostri avanzi, a Livorno c'erano solo le prigioni", afferma un pisano facendo riferimento alle leggi livornine, attraverso le quali, tra il 1591 e il 1593, il granduca di Toscana Ferdinando I de' Medici favorì il popolamento della città di Livorno con una serie di provvedimenti, che fecero confluire in terra labronica minoranze etniche, religiose e culturali, ma anche ex galeotti. E i livornesi, non a caso, amano definirsi "figli di banditi e marinai".

Il 5&5 e la focaccia con la cecina: come dividersi anche a tavola

Lo sfottò, sano e campanilistico, è quotidiano: impossibile da non sottolineare per i livornesi la presenza del "Bar Livorno" nella città della torre pendente, quasi un affronto per i tifosi nerazzurri, che però replicano: "È gestito da persone pisane che con Livorno non hanno niente a che fare". La rivalità trova proprio in cucina ulteriore terreno fertile, dove ci si divide anche su "torta" e "cecína", ovvero due modi differenti per chiamare la stessa farinata di ceci. "Che poi qui è il 5&5 perché costava cinque lire di pane e cinque di torta", si dice all'ombra dei Quattro Mori. La differenza con la focaccia cona la cecína? "Il nostro 5&5 è più bòno", risponde sicura Fiorella di Gagarin, il più famoso dei tortai di Livorno .

Pisorno, il progetto irrealizzabile di Romeo Anconetani

Due città che sarebbero potute essere rappresentate da un'unica squadra di calcio, il Pisorno. Fu questa l'idea lanciata da Romeo Anconetani, storico presidente del Pisa fra la fine degli anni '70 ed i primi anni '90, il più grande di sempre tra i proprietari del Pisa che non nascondeva una simpatia per Livorno. "Se non vi piace lo spettacolo all'Arena, andate al Picchi", diceva ai titfosi nerazzurri in contestazioni nei periodi più difficili della sua gestione. Un progetto, quello del Pisorno, ben presto tramontato, vista anche la ferma opposizione trovata sia a Pisa che a Livorno. "Riproporre oggi il Pisorno? No, ormai non è più il tempo", afferma Matteo Anconetani, nipote di Romeo. Livorno e Pisa, quindi, sono destinate a rimanere separate e rivali. Ed è giusto così.

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