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Caos Livorno, saldati gli stipendi. Ma gli under 17 trovano il campo di allenamento chiuso: "Affitto non pagato da 3 mesi"

Il vicepresidente Aimo e il gruppo Sicrea hanno completato il pagamento degli emolumenti il cui ritardo aveva portato alcuni giocatori a chiedere la messa in mora. Intanto però il gestore chiude l'impianto di Banditella: "Stufo delle promesse non mantenute"

Una foto a volte può valere più di mille parole. E quella scattata davanti alla Polisportiva Banditella rappresenta chiaramente l'attuale situazione in casa Livorno. Gli under 17, nel pomeriggio di oggi mercoledì 2 novembre, si erano recati al campo di allenamento in via Nenni per la consueta seduta agli ordini di mister Danesi. Purtroppo, una volta arrivati, hanno trovato i cancelli chiusi e quindi sono dovuti tornare indietro. È lo stesso gestore dell'impianto, Sergio Piancastelli, a spiegare i perché di questa decisione: "Sono tre mesi che non vedo un soldo da parte del Livorno e siccome il prezzo pattuito è veramente di favore, ci sto rimettendo. Così non posso andare avanti". 

La chiusura di Banditella è l'ennesimo problema in casa amaranto in una stagione che rischia addirittura di concludersi con l'esclusione della squadra dal campionato. L'unica magra consolazione, se così la vogliamo vedere, è che oggi il vicepresidente Aimo e il gruppo Sicrea hanno completato il pagamento degli stipendi il cui ritardo aveva portato alcuni giocatori a mettere in mora la società. Adesso la prossima scadenza importante è quella del 16 dicembre quando il Livorno sarà chiamato a tirare fuori circa 500mila euro per poter andare avanti. Al momento, un'utopia, considerato che del bonifico da 200mila euro del gruppo Carrano promesso dal presidente Heller non si è vista alcuna traccia

Banditella chiusa, gli under 17 non si possono allenare

Probabilmente i giovani amaranto non credevano ai loro occhi quando hanno visto i cancelli sbarrati. Per un po' di tempo sono rimasti lì attoniti poi, mestamente, hanno fatto ritorno alle proprie case. Eppure tutto questo si sarebbe potuto evitare se la società avesse fatto un gesto semplice: pagare il gestore dell'impianto. "Con la società - spiega Piancastelli - avevo concordato un prezzo di favore perché sono sempre stato legato ai colori amaranto. Tuttavia in tre mesi non ho visto neanche un euro e tutto questo mi fa dispiacere visto che si sta parlando di circa 2.200 euro. A causa del Covid abbiamo dovuto interrompere la nostra scuola calcio e non posso neanche affittare i campi di calcetto. Sono dispiaciuto, ma così non potevo andare avanti". 

Eppure, secondo Piancastelli, le rassicurazioni della società non sarebbero mancate: "Ogni giorno mi chiamava Nelso Ricci (responsabile settore giovanile, ndr) per dirmi che domani sarebbero arrivati i soldi. Io avevo già fatto presente che questa situazione non sarebbe durata ancora a lungo e che presto avrei chiuso, e oggi sono stato costretto a farlo. Mi dispiace tremendamente per i calciatori, ma mi sono stufato delle promesse non mantenute". Una volta saputo quanto accaduto, il Livorno si è messo in contatto con il gestore: "Mi ha chiamato il general manager Mariani chiedendomi se domani ci possiamo vedere. Andrò all'incontro e voglio vedere cosa uscirà fuori". 

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