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Caos Livorno, Salvetti: "Dimissioni soci e nuovo cda unica strada per evitare il fallimento"

L'intervento del sindaco sulla situazione in casa amaranto: "Mettere da parte dispetti, ripicche e interessi personali e consentire nuovo assetto societario. Chi rinuncia a salvare la società si porterà questo fardello che peserà sulla reputazione"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato del sindaco di Livorno, Luca Salvetti, in merito alla situazione societaria del Livorno calcio e lo spettro di un fallimento che potrebbe concretizzarsi il prossimo 16 dicembre qualora non venissero saldate le pendenze ancora in essere e i pagamenti previsti in suddetta data.

"Giornate intere ad osservare comportamenti incomprensibili e ad ascoltare parole a cui poi non seguono atti concreti. Adesso basta, la città di Livorno non lo può più accettare, il quadro descritto dal presidente della Lega nel comunicato di ieri è molto chiaro. Francesco Ghirelli, che ringrazio personalmente per l'attenzione rivolta alla nostra realtà calcistica, ha raccontato come si sono realmente svolte le cose sia nell'incontro di giovedi sera, sia nel cda di venerdi, sia nei contatti successivi di queste ore, confermando che, se non si trattasse del dramma sportivo di una società di calcio che rischia di scomparire dopo 105 anni di storia, potremmo definirla una situazione da "scherzi a parte".

Caos Livorno, Ghirelli (Lega Pro): "Basta inseguire miopi interessi personali, agire per evitare il fallimento"

Il passaggio di mano dalla famiglia Spinelli agli altri soci che si sono susseguiti ha vissuto decine di momenti che hanno finito per portarci in un vicolo cieco e in un quadro dove la fideiussione a copertura dello sforamento budget non è stata ancora presentata. Va fatto subito e vanno rispettate le scadenze. La squadra non ha certezze e rischia di smarrirsi tra stipendi non riscossi, richieste di svincoli, spese di trasferte non coperte. A questo aggiungiamo il clima di precarietà nel quale lavorano i dipendenti dell'A.S. Livorno, privati del diritto di veder retribuito il proprio lavoro, e l'insopportabile quadro nel quale opera il settore giovanile con i nostri ragazzini costretti di giorno in giorno ad elemosinare un posto dove allenarsi.

Ogni socio con le proprie percentuali, con le proprie responsabilità passate e attuali e con le scusanti che avanza deve, dal punto di vista morale, farsi un esame di coscienza e cambiare atteggiamento, anche perché l'esasperazione della tifoseria rischia di determinare momenti di tensione, come quelli già avvenuti nella sede della società, che dobbiamo assolutamente evitare. Chi vuole il bene del Livorno deve mettere da parte il pensiero esclusivo ai propri interessi, deve fare un passo indietro e consentire di poter costruire un nuovo assetto societario e, con il contributo di tutti, l'unico percorso possibile per salvare il Livorno dal baratro. 

Caos Livorno, ore contate per evitare il fallimento. Ma devono dimettersi Carrano, Heller e Mariani 

La situazione attuale è il frutto di scelte cervellotiche, dispetti e ripicche che possono essere cancellate da un generale atto di buon senso, senza questo il Livorno fallirà ma sarà destinato a tornare più forte di prima come è già accaduto in passato, mentre chi avrà rinunciato a salvare la società si porterà questo fardello che peserà sulla sua coscienza e sulla sua reputazione nel mondo del calcio e in quello imprenditoriale. 

Una sola via rimane, le dimissioni dei soci dell'attuale compagine per consentire un tavolo per costituire il nuovo consiglio di amministrazione alla cui base ci sia l'impegno finanziario sottoscritto con i fondi necessari a saldare quanto è carente e ad assicurare la conclusione della stagione sportiva 2020-2021. Chi lo dovesse fare avrà acquisito credibilità.

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