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Livorno, Salvetti incontra i tifosi: "Chiediamo un ultimo confronto a Spinelli, ma qui non può più fare calcio"

Il sindaco, a colloquio con i rappresentanti della curva Nord e dei club, attacca duramente l'ex presidente: "Situazione irreversibile, l'unica soluzione è che esca di scena"

Un attacco duro, senza giri di parole, indicandoli come "unici colpevoli di aver portato il Livorno in questa situazione". Amministrazione comunale e tifosi, in un incontro andato in scena nel pomeriggio di ieri, giovedì 8 luglio al Cisternino, si sono uniti nel protestare contro la famiglia Spinelli e i soci piemontesi e hanno chiesto a gran voce che SI facciano da parte e lascino il passo a chi vuole veramente fare calcio in città.

Le accuse non sono mancate a partire dalla questione morosità nei confronti dello stadio alla totale mancanza di comunicazione. Al termine del confronto, il sindaco ha diramato un comunicato congiunto con la tifoseria (consultabile a questo link) nel quale, oltre a ribadire che per l'attuale società le porte sono chiuse, ha chiesto ufficialmente un incontro a Spinelli, a Genova inseieme a una rappresentanza di tifosi, per fagli capire "l'irreversibilità della situazione".  

Livorno, Salvetti contro Spinelli e i piemontesi 

Il sindaco, durante il suo intervento, è partito dallo sfratto dall'Armando Picchi: "La morosità era lampante e non mi è stato possibile interloquire con chi era moroso. Nessuno si è fatto vivo e quando ho avuto un colloquio Aimo mi è stato detto che si stava cercando di sistemare la situazione e quando verrà risolta con Spinelli che uscirà di scena, avremo la possibilità di una nuova società con un nuovo proprietario. Io - ha precisato Salvetti - nelle svolte ormai non credo più e anche nel cda che si svolgerà il 9 luglio ho poche speranze. Al momento le soluzioni che si prospettano sono quattro: ripartire dalla terza o seconda categoria se non vengono ripianati i debiti, Spinelli che decide di andare avanti con questi soci, il Livorno passa a un nuovo presidente che riporta entusiasmo oppure, ultima ipotesi, nasce una nuova realtà che si unisce alla Pro Livorno o all'Armando Picchi". 

Sulla possibilità che il Livorno giochi a Banditella, Salvetti è perplesso: "Per completare l'iscrizione è necessario avere un campo da dichiarare e non ci saranno più le condizioni che questo sia l'Armando Picchi. Nessuno ha parlato con noi di Banditella, è stata un'azione intrapresa direttamente dalla società che ha trovato un'opportunità e vuole sfruttarla. So che avevano chiesto anche a Cecina, ma noi protesteremo anche contro questa soluzione". 

I tifosi uniti: "Mai al fianco di questa società"

tifosi livorno calcio e luca salvetti 3-2

Club e curva Nord sono uniti nel contestare apertamente l'operato di Spinelli e soci e si augurano che lascino Livorno il prima possibile: "Si sta lucrando sulla fede dei tifosi - sottolinea Bruno Rotelli - e ci stupisce come la famiglia Spinelli continui con questo suo operato. Hanno distrutto tutto e ribadiamo che la casa del Livorno è l'Armando Picchi. Al momento non vediamo futuro e sarebbe meglio ripartire dal basso per quanto umiliante". "Quando andammo a Genova - ricorda Lenny Bottai - mi ricordo che Roberto Spinelli ci disse che del Livorno non gli importava e in questi anni è stato smantellato tutto quello che c'era. Noi vogliamo una società che voglia fare calcio e che non chieda nulla in cambio, ma non ci aspettiamo un Messia che ci dà quello che in realtà non può dare". 

Dello stesso tenore le parole di Nedo Di Batte (Campanile): "Bisogna creare le condizioni affinché l'ex presidente se ne vada", Enrico Fernandez Affricano (Magnozzi): "Spinelli ci ha umiliato e non ci ha ripagato del tifo e affetto che gli abbiamo riservato" e Gianni Cecchi (Club Milano Amaranto): "Non dobbiamo più andare allo stadio, qualunque esso sia". 

Duro anche Marco Bruciati (Livorno popolare): "Mi sono stancato di aspettare e vedere cosa accade. Noi avevamo proposto un'alternativa (l'Us Livorno, ndr) che non è piaciuta e ci siamo messi da parte. Occorre creare una nuova realtà che isoli ancora di più gli attuali proprietari e siamo a disposizione per far sì che questo si realizzi. Non occorre sempre dover aspettare passivamente che qualcosa accada". 

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