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Caos Livorno, stipendi non pagati: i giocatori mettono in mora la società

Presa di posizione dei calciatori amaranto che si sono rivolti all'Associazione italiana calciatori per ottenere quanto dovuto. Intanto oggi va in scena l'assemblea dei soci nella quale Navarra potrebbe dimettersi

+++ AGGIORNAMENTO DELLE 16: NAVARRA SI È DIMESSO, GIORGIO HELLER NUOVO PRESIDENTE +++

"Nessuno si permetta di mettere in dubbio la serietà dei soci che abbiamo finanziato, galantuomini che vogliono il bene del Livorno". Così si era espresso, anche a LivornoToday, il presidente di CereaBanca, Luca Paolo Mastena, arrivando ad annunciare possibile querele per le offese ricevute a mezzo social network. E invece, più o meno direttamente, a fare luce sull'operato dell'intera società sono stati i giocatori amaranto che, stufi di una situazione surreale e costretti a reclamare per vie giuridiche i loro sacrosanti diritti di dipendenti, hanno deciso di mettere in mora la società per il mancato pagamento degli stipendi dovuti entro il primo ottobre scorso.

Lo hanno fatto - loro che davvero stanno dimostrando serietà, professionalità e pure un certo attaccamento alla maglia - anche e soprattutto per fare chiarezza, non certo per spingere verso il fallimento una società secondo i più, presidente attuale compreso, già con un piede e mezzo nella fossa. A conferma della richiesta dei giocatori, che si sono appellati agli articoli 7 e 17 del Contratto collettivo nazionale dei calciatori, il comunicato dell'Associazione italiana calciatori, in pratica il sindacato degli stessi, che dovrebbe essere diramato già in giornata.

Livorno, società messa in mora dai giocatori: cosa prevede il contratto

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Un atto che dà venti giorni di tempo alla società per mettersi in regola, termine oltre il quale i giocatori potranno chiedere a propria discrezione la risoluzione del contratto e liberarsi per la prossima finestra di mercato. "Costituisce motivo di risoluzione del contratto la morosità della società nel pagamento del rateo mensile degli emolumenti fissi - dice infatti l'articolo 17 del contratto -, qualora si protragga oltre il ventesimo giorno successivo al termine previsto del precedente art. 7 (20 giorni, ndr). Costituisce altresì motivo di risoluzione del contratto la morosità della società nel pagamento della parte variabile della retribuzione, qualora tale inadempimento si protragga oltre il ventesimo giorno successivo al termine convenute dalle parti".

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Caos Livorno, oggi l'assemblea dei soci: cosa può succedere

Una situazione imbarazzante che non dovrebbe comunque comportare altre penalizzazioni, oltre a quelle previste per la mancata fideiussione (a proposito, oggi potrebbe essere il giorno buono dopo la delega ad Aimo sottoscritta da Navarra) e i 410mila euro tra tasse e contributi non completamente versati lo scorso 16 ottobre. Il tutto mentre a Roma, nella tarda mattinata di oggi 23 ottobre, andrà in scena l'assemblea dei soci sulla cui solidità e onorabilità deve ancora pronunciarsi una Federcalcio che invece tarda a esprimersi. Assemblea dove Navarra potrebbe tuttavia dimettersi in presenza di una nuova conclamata maggioranza che metta subito sul tavolo la quota parte di quel milione e 100mila euro necessario entro la fine di ottobre.

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"Non ho la consapevolezza di sapere chi sono i soci insieme a me - attacca Navarra, raggiunto al telefono nella tarda mattinata di ieri -, ho inviato non so quante pec alla Federcalcio perché si esprima su questa vicenda. Spero che lo faccia quanto prima  perché ne va del futuro di questa società. Qui abbiamo già un piede e mezzo nella fossa".

"L'assemblea? Il punto centrale all'ordine del giorno è la situazione economica criticissima, e per come ci è stata lasciata e per alcuni adempimenti che non sono stati assolti - continua il presidente in carica -. Nel cda del 22 settembre scorso era stata deliberata un'anticipazione o finanziamento soci di un milione e 100mila euro che dovevano servire a coprire le scadenze di ottobre e recuperare qualche pagamento di settembre. E invece questo non è stato fatto e domani (oggi 23 ottobre, ndr) in assemblea si vedrà se c'è la volontà da parte di questi soci, vecchi o nuovi che siano, di rispettare all'unanimità questi impegni. In questo caso sono pronto a dare le dimissioni, che non sono all'ordine del giorno ma sarebbero immediate una volta preso atto di essere in minoranza e di fronte a una nuova compagine societaria con questa volontà".

"Purtroppo questa situazione è nata male per colpa di chi aveva il 100% delle quote - conclude Navarra - che ha avuto soltanto la preoccupazione di incassare un milione e mezzo. Non voglio dare la croce addosso a chi non conosco, ma spero comunque che la Federcalcio chiarisca subito tutto quanto. Se resterò comunque come socio di minoranza? No, sono già stato chiaro. Sono stanco di tutta questa vicenda"

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