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Livorno, il direttore generale Milli: "Lo stadio? Ne parleremo con il nuovo sindaco"

L'ex generale dei carabinieri parla dei progetti della società per la prossima stagione: dal centro sportivo fino alla costruzione della squadra

Il Livorno calcio ha un nuovo direttore generale: Massimo Milli. L'ufficialità è arrivata il 4 giugno ma l'ex generale dei carabinieri lavorava per la società già da febbraio come lui stesso ha ammesso. Persona riservata, diretta e semplice, cercherà di fare da collante tra Genova e Livorno perché "la famiglia Spinelli, lavorando a Genova, aveva bisogno di una figura di riferimento in città". Nella vita di Milli ci sono state grandi soddisfazioni (la carriera nell'Arma ne è un esempio) e la tragedia alla quale nessun genitore vorrebbe assistere, la morte del figlio Massimiliano avvenuta nel luglio 2016: "Da quel giorno la vita ha assunto un significato diverso" il breve commento di Milli. Ma chi è veramente il nuovo dg e quali sono i suoi compiti? È lo stesso direttore generale a rispondere a LivornoToday. 

Direttore, finalmente è arrivata l'ufficialità della sua investitura. 
"Sì. Sono andato in pensione tre anni fa e a gennaio di quest'anno mi ha chiamato il presidente Spinelli spiegandomi i problemi che il Livorno stava avendo. Mi ha detto che io, vista la mia esperienza nell'Arma, sarei stato la figura ideale per aiutarlo con la gestione della società. Mi sono sentito onorato di questo compito anche se, devo ammettere, all'inizio non sapevo da dove cominciare". 

Si sente a suo agio in questo ruolo?
"MI sono messo in gioco come ho sempre fatto cercando di fare le cose nel miglior modo possibile. Da febbraio mi trovo a lavoro in via dell'Indipendenza perché la famiglia Spinelli aveva bisogno di qualcuno che curasse i loro interessi a Livorno". 

Come conosce la famiglia Spinelli?
"Siamo amici di lunghissima data e quando mi hanno proposto questo incarico ho subito accettato. Non ho mai guardato l'aspetto anche perché questo lavoro mi aiuta a non pensare a quanto accaduto tre anni fa (la perdita del figlio, ndr)". 

Lo speciale sulla salvezza del Livorno

È arrivato in un momento in cui la squadra rischiava di retrocedere. Ha sempre creduto nella salvezza diretta?
"Quando sono arrivato, ho subito capito che c'era molto da lavorare sotto tutti i punti di vista. In questo mi ha aiutato il mio lavoro nei carabinieri visto che sono stato abituato a gestire situazioni di emergenza. Piano piano poi siamo risusciti a risalire grazie al lavoro di giocatori e staff. Io sono sempre stato una persona ottimista di conseguenza sapevo che il Livorno si poteva salvare direttamente e per fortuna così è stato". 

Come mai non è stato trovato un accordo con il direttore sportivo Facci?
"La famiglia, tramite me, ha fatto una proposta che, a mio modesto parere, il ds ha calcolato male perché ha detto no fin dall'inizio. Oltretutto l'offerta era anche più onerosa di quella che voleva lui. Mi dispiace che non si sia potuto continuare insieme perché avevamo fatto tutti un bel lavoro in quest'ultimo anno: dai giocatori fino a chi opera dietro le quinte e negli uffici. Tutti sono stati bravissimi". 

Facci, niente accordo per il rinnovo

Del nuovo centro sportivo cosa ci può dire?
"Si tratta di un investimento importante e tutto è partito da Elio Signorelli con il quale siamo andati a vedere questo campo (a Fauglia, ndr). Abbiamo subito intavolato una trattativa sapendo che le aste precedenti erano andate deserte. Siamo contenti perché si tratta di un progetto ad ampio raggio che permetterà alla famiglia Spinelli di risparmiare soldi non dovendo più pagare l'affitto per i centri sportivi dove ora si allenano squadra e giovanili". 

Lo stadio è in condizioni pessime. Cosa avete in programma?
"Stiamo studiando una soluzione che possa rendere più confortevole il vedere le partite al Picchi. Sicuramente quando il nuovo sindaco verrà eletto ci siederemo a un tavolo con lui per capire le intenzioni dell'amministrazione comunale". 

A Fauglia il nuovo centro sportivo del Livorno

Per la stagione 2019/2020 cosa ci dobbiamo aspettare?
"Sicuramente meno sofferenza. Non mi piace sbilanciarmi più di tanto ma spero di non assistere a un campionato come quello appena finito dove fino all'ultimo non si sapeva se il Livorno si sarebbe salvato o no. Ora siamo partiti in anticipo e in campo si vedrà una squadra diversa". 

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