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Bufera Livorno, tra Navarra e i soci la tensione è già alta

Non gradite le scelte del neopresidente, gli imprenditori finanziati da Banca Cerea impongono i propri uomini. E Sergio Borgo sarebbe già stato nominato direttore agli affari generali al posto del dimissionario dg Luca Bronzato

Alta. Anzi, altissima. La tensione in casa Livorno, si intende. Dove neppure si litiga ma, peggio, si gioca già da separati in casa dopo appena una settimana di convivenza. Perché se davvero è stato un matrimonio all’improvviso tra soggetti che sostanzialmente non si conoscevano – gli uomini finanziati da Banca Cerea , da una parte, Navarra dall’altra –, quello tra il neopresidente amaranto e i nuovi soci non è certo stato amore a prima vista. Piuttosto un contratto tra le parti, che probabilmente non conosceremo mai e che rischia già di saltare. Un divorzio che, se dovesse arrivare, sarebbe meglio ora che poi.

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Perché così non si può andare avanti. Ormai non è più un segreto che la divergenza di intenti all’interno della società sia totale. Il decisionismo di Navarra, che ha portato all’esclusione dai ruoli dirigenziali degli uomini di fiducia del gruppo di maggioranza, non è stato per niente gradito a chi rivendica un potere pari alle proprie quote (con un patto parasociale, anche senza Ferretti i soci finanziati da Banca Cerea sarebbero al 52%). E i pieni poteri al presidente non sarebbero così pieni se oggi sarà diramato un nuovo comunicato - inviato ieri in via della Indipendenza, stoppato e poi mai inoltrato agli organi di stampa - che indicherebbe la nomina di Sergio Borgo a nuovo direttore degli affari generali al posto del già dimissionario Luca Bronzato e quella di Pierpaolo Gherlone a segretario generale del cda. 

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Sia chiaro, qui non parteggiamo per nessuno se non per il Livorno. E a garantire sulla solidità finanziaria ed onorabilità di tutti i soci dovrebbe esserci la Lega che, entro l’inizio del campionato, dirà se sono stati rispettati tutti i requisiti degli attori in gioco per il passaggio delle quote. Ma la trasparenza va al di là dei regolamenti e, finora, a metterci la faccia, rappresentando se stesso con idee e programmi almeno sommari, è stato il solo Navarra. 
Degli altri nessuna traccia, salvo far parlare il presidente di Banca Cerea, Luca Paolo Mastena, che per gli affari dell’istituto nel calcio dice adesso – ma solo adesso – di affidarsi a Roberto Lamanna. E infatti l’ex presidente del Cuneo, nonostante ribadisca di non avere alcun ruolo nel Livorno se non quello di consulente della banca, aveva consigliato Raffaele Rubino ai nuovi soci come direttore sportivo e, pare, continuerebbe a “consigliare” altri uomini da piazzare nello staff. 

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Le cronache passate di quella che cuneodice.it definisce la banda Lamanna, con il nome di Simone Sivieri che continua ad aleggiare intorno al Livorno, non sono certo incoraggianti. Ma al di là di questo, è palese la reciproca insofferenza delle parti anche solo a parlarsi per scambiare opinioni se si è già arrivati al punto di rottura e a comunicazioni non unitarie. D’altronde tutti insieme, allo stesso tavolo, non ci sono mai stati. Neppure a Genova, venerdì scorso 11 settembre, quando dal notaio Segalerba fu ufficializzata la cessione del 69% agli imprenditore finanziati da Banca Cerea e il 21% alla Nh Investimenti di Rosettano Navarra. Probabilmente si guarderanno negli occhi martedì 22 settembre nel nuovo consiglio di amministrazione: se sarà resa dei conti meglio che avvenga subito. 

(in apertura il presidente Rosettano Navarra - Foto As Livorno Calcio/Novi)

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