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Caos Livorno, offensiva dei soci: ma Navarra non cede il suo 21%. E intanto Spinelli paga gli stipendi

Gli imprenditori finanziati da Banca Cerea avrebbero provato ad acquistare la quota dell'attuale presidente ricevendo una risposta negativa. L'ex patron invece avrebbe deciso di saldare le pendenze con la Lega ed evitare la penalizzazione

Il futuro societario del Livorno continua ad essere cosparso di nubi. Da una parte ci sono gli imprenditori di Banca Cerea e Navarra che proseguono a discutere sulle quote, dall'altra ci sono gli obblighi da rispettare con la Lega per evitare penalizzazioni nel campionato appena iniziato. Ma se il presidente in carica e i soci vanno avanti nelle loro discussioni senza giungere ad un accordo, Spinelli invece avrebbe deciso di passare alle vie di fatto e di andare in soccorso della nuova società. Oggi infatti scadono i termini per il pagamento degli stipendi e l'ormai ex patron avrebbe deciso di anticipare di tasca propria i soldi (circa mezzo milione di euro) per regolarizzare tutte le pendenze. Sia chiaro, non si tratta di un favore, ma di una tutela (Spinelli detiene il 10% e in parte è ancora responsabile di quanto avviene nel Livorno) e di una sorta di "prestito" dal momento che l'imprenditore genovese i soldi che ha tirato fuori li rivorrà indietro da chi avrebbe dovuto metterli. Una mossa, quella di Spinelli, che va in un certo senso contro le sue dichiarazioni di due giorni fa ("mi devo prendere una pausa di sei mesi"), ma che testimonia come l'ex presidente non sia fuori dalle vicende societarie. 

Sistemata, per il momento, la situazione stipendi ce ne sono altre due che, invece, non sembrano destinate a sbloccarsi nell'immediato. La prima riguarda la suddivisione delle quote dellla società. Ieri gli imprenditori finanziati da Banca Cerea avrebbero presentato un'offerta a Navarra per acquistare il suo 21%. La risposta dell'attuale numero uno però sarebbe stata negativa, sulla falsa riga di quanto accaduto il giorno prima quando l'imprenditore di Ferentino ha provato ad acquisire il 34% dai vari Aimo, Casella e Ferretti ricevendo però, anche in quel caso, un rifiuto.

L'altra questione in sospeso è legata alla fideiussione di circa un milione di euro che deve essere presentata in Lega per poter operare sul mercato. Di quei soldi, al momento, non se ne sarebbe vista neanche l'ombra tant'è che i giocatori che si stanno allenando con gli amaranto da quasi un mese (Mazzarani, Bussaglia e Gemignani) ancora non possono essere tesserati. Il rischio concreto è che gli amaranto si presentino con le carte in regola solamente l'ultimo giorno utile di calciomercato (il 5 ottobre, ndr) rischiando di dover fare una serie di operazioni di rincorsa perdendo di vista quelli che, teoricamente, dovrebbero essere i veri obiettivi di mercato. Senza contare che ancora non è chiaro chi sia il direttore sportivo: la società ha ufficializzato Cozzella, ma Banca Cerea continua a spingere per Rubino. Una situazione che preoccupa non poco i tifosi, ma anche gli stessi giocatori e Dal Canto che, in una recente intervista, aveva dichiarato come sia impossibile definire questo Livorno una squadra visto il ritardo biblico nella preparazione atletica e la mancanza di elementi. 

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