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Caos Livorno, niente soldi e altre parole. Mariani: "Basta attacchi al nostro gruppo, stampa e addetti ai lavori remano contro"

Il direttore generale parla tramite losservatore.com scagliandosi contro giornalisti ed ex giocatori e difendendo l'operato della società. Ma in via dell'Indipendenza e nelle tasche dei giocatori non è ancora arrivato un euro

Se allo sfogo scritto (lo riportiamo integralmente a fondo pagina) avesse allegato la copia di un bonifico, non dico milionario ma sufficiente a coprire almeno stipendi incompleti e pagamenti arretrati non saldati, magari il dottor Danilo Mariani avrebbe avuto pure il diritto di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Criticando pure giornalisti malfidati e "addetti ai lavori che non vedono l'ora di incalzare contro il Livorno", che invece non lo sono ed altro non hanno fatto se non verificare promesse poi non mantenute. Tuttavia il dg amaranto ha deciso di parlare, senza contradditorio, ma anziché sfogarsi avrebbe fatto miglior figura ad anticipare l'annunciato silenzio stampa, sapendo che nelle casse della società non è ancora stato messo un euro dal gruppo Carrano, così come nelle tasche dei giocatori, a venerdì sera 27 novembre, non era arrivata la parte mancante degli stipendi.

Il direttore generale ha parlato ieri attraverso un unico canale (losservatore.com, ndr) per attaccare media ed ex giocatori con i quali non intende più avere alcun rapporto. Pazienza, ce ne siamo fatti una ragione da diverso tempo e sinceramente ne facciamo volentieri anche a meno di interviste o dichiarazioni per sentirsi dire "è tutto a posto", "abbiamo trovato una situazione che non ci aspettavamo" o "domani pagheremo". Perché le parole non bastano più non solo ai tifosi, ai giornalisti - sindaco compreso, stando a quanto dichiarato nei giorni scorsi - o a ex bandiere, bensì soprattutto a chi scende in campo ma è pronto ad andarsene, a chi continua a lavorare nello staff tecnico o in società senza percepire lo stipendio e infine a chi quei soldi li pretende perché ci sono delle scadenze e delle regole che devono valere per tutti.

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Potremmo rispondere punto per punto al messaggio del dottor Mariani e ne smonteremmo fin dalla prima riga un impianto accusatorio addirittura "guidato", "comandato", quando invece le critiche e le contestazioni sono semplicemente consequenziali a fatti oggettivi e incontestabili. Ebbene, tralasciamo morali, lezioni di giornalismo e levate di scudi in difesa di attacchi sconsiderati. Questa operazione non ci interessa e chi ha a cuore le vicende del Livorno ormai un'idea della situazione se l'è fatta anche senza leggere giornali, navigare su internet o guardare la televisione. Anzi, riporteremo integralmente lo sfogo del dg, ma una cosa dobbiamo pure dirla, proprio perché amiamo il Livorno, abbiamo un codice deontologico che deve essere la guida della nostra professione e infine perché non facciamo distinzione tra negative e positive quando si parla di notizie.

Dobbiamo dire la verità, guarda caso una notizia, che è diversa da quella del dottor Mariani appunto fin dalla prima riga del suo intervento. La verità è che la Lega ha invitato la società a presentare idonea garanzia fideiussoria in sostituzione di quella emessa da Bank Winter. Poi, se preferisce, anziché "bocciata" o "respinta", possiamo dire che era "reale" (cosa vorrebbe dire?) e che agli organi competenti andava pure bene, ma racconteremo una bugia. Così come nasconderemmo il vero se non dicessimo che la fideiussione sostitutiva doveva essere presentata entro il 24 novembre scorso, termine essenziale per evitare un'altra segnalazione alla Procura federale. E, dunque, che a ieri 27 novembre la si stesse ancora facendo, come confessa lo stesso dg, è quantomeno preoccupante, ma magari ci sbagliamo ancora e va bene così.

Sia chiaro, infine, che a questa società non è mai stato chiesto niente se non chiarezza e, stando a quanto dichiarato dal dottor Mariani - ma anche nei giorni scorsi dal presidente Heller o dal poco loquace ad Carrano (risponde solo, e non sempre, con brevissimi messaggi whatsapp) -, probabilmente non la intendiamo allo stesso modo. Un risultato semplice da ottenere: per tranquilizzare chi avanza dubbi più che legittimi sul presente e sul futuro di questa società, sarebbe bastato mettere soldi in cassa fin da subito. Non in maniera "incauta e senza logica", anzi, ma giusto quelli necessari per pagare chi lavora, chi va in campo e chi, ovvero Lega e Federcalcio, altrimenti fa partire segnalazioni, deferimenti e punti di penalizzazione che si sommano a dismisura. Se non lo si è fatto per il timore che poi quei soldi sparissero "nel breve e nel nulla", di questo non ne avrebbero avuto certo colpa tifosi e giornalisti. Ed anzi, se così fosse stato o ne esistesse anche solo il rischio, sarebbe un fatto gravissimo che un direttore generale, un presidente o un amministratore delegato di qualsiasi società avrebbero il dovere di denunciare.

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La Fideiussione non può essere respinta perché reale ma ci è stato chiesto di cambiarla e si è deciso di sostituirla e lo stiamo facendo. Inizio da qui perché vedo che tanti addetti ai lavori non vedono l'ora di incalzare contro il Livorno. Ho smesso di leggere giornali e notizie da ormai 10 giorni. E prima di comunicarvi che non parlerò più con nessuno tra stampa e testate giornalistiche, è doveroso spiegarvi alcune cose.

Continuamente mi vengono riportati però i commenti di taluni personaggi che si ergono a bandiere o ex calciatori o ex non so di quale altra cosa. Io, noi, lavoriamo qui da 3 settimane costantemente per risanare una situazione difficile. Non riesco a comprendere il perché debba esserci questo continuo attacco al ns Gruppo di lavoro. Vorrei capire quale è lo scopo e soprattutto da chi è guidato questo continuo incessante attacco a me e a coloro che con me stanno spalando terra per ricostruirne le fondamenta.

Cosa vuole questa gente?
Che si mettano soldi incautamente senza logica come spesso accade in società che poi spariscono nel breve e nel nulla? Non mi sembra che queste uscite prediligano un progetto a lunga scadenza. Ci tengo a farvi capire che i giocatori, lo staff, gli impiegati e i managers stanno tutti facendo, ripeto tutti, dei sacrifici enormi per non mollare anche quando la stanchezza ti porta a pensare di staccare, di mettere un punto. Io ho sempre messo la mia faccia e raccontato i programmi della società, ho ricevuto tifosi in sede presentati spontaneamente, ho parlato alla gente mentre correvo al mattino sulle strade di Livorno e ho chiesto a loro come avrebbe voluto che fosse e ne ho fatto tesoro riportando alla Società. Questi attacchi non fanno a bene a nessuno, montano soddisfazione nei ns rivali, creano dissidi tra noi e la città, i tifosi.

Ho scoperto che tanti remano contro eppure il ns approccio come sopra ricordato è sempre stato quello del dialogo e chiarezza. Vi siamo venuti a raccontare e a raccontarci. Vi abbiamo spiegato le difficoltà e mai spocchiosamente abbiamo dato false aspettative o raccontato bugie. Siamo incappati in ritardi, abbiamo inciampato in problemi inaspettati ma fa parte di quell'opera attenta e costruttiva che serve per fare un grande lavoro. Il raggiungimento di una UNANIMITÀ nella decisione di un aumento di capitale cosi importante è segno di unità anche dove invece non esisteva neppure un dialogo. E questo risultato è il risultato di tutti noi.

Di coloro che hanno lavorato incessantemente da casa con il COVID, dei calciatori e i tecnici che ci stanno supportando con la loro professionalità e degli impiegati che fanno ora tarda per completare i loro compiti. I soci che hanno mostrato, accettando e votando senza esitare l'aumento di capitale la voglia di continuare. Sapete: molti fornitori che per anni non hanno chiesto un centesimo alla vecchia gestione e si sono presentati da noi dopo il primo giorno del ns arrivo in sede per pretendere soluzioni. Stiamo lavorando anche a questo per quanto possibile per soddisfare tutto e tutti.

Ho messo la faccia con le messe in mora e ne ho pagato conseguenze.
Io non accetto questi continui attacchi da chi vuole fare o dove farne a prescindere, a comando e parlo come Danilo Mariani. Ora inizia la fase più delicata e la società va lasciata tranquilla. Per essere molto chiari il mio compito potrebbe finire qui con l'ottenimento di questo ottimo risultato e vedremo con la società se o meno andare avanti. E mi rivolgo poi a tutti gli addetti ai lavori che mi hanno cercato: non sempre la notizia negativa a prescindere vi paga. A volte bastano le notizie per avere successo, quelle più semplici e magari quelle più vere.

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