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Spezia-Livorno, la curva Nord: "Ingiustificata violenza"

Il tifo organizzato amaranto, attraverso un comunicato, fornisce la sua versione ufficiale in merito agli scontri con la polizia avvenuti nel settore ospiti

"Una violenza ingiustificata. Ciò a cui abbiamo dovuto assistere ha del paradossale". Comincia così il comunicato della curva Nord che ripercorre quanto avvenuto mercoledì 27 sera in occasione della sfida tra Spezia e Livorno. Nel settore ospiti infatti sono avvenuti scontri tra la polizia e i tifosi amaranto presenti. Le due versioni, come spesso avviene in questi casi, contrastano. Adesso il tifo organizzato amaranto prova a dare la sua versione ufficiale dei fatti. 

Il comunicato della curva Nord

"Ciò che abbiamo visto e a cosa abbiamo dovuto assistere nella trasferta di Spezia ha del paradossale per non dire premeditato. Iniziamo la trasferta con 1 pullman, svariate macchine e pulmini, arrivando al casello di Spezia con largo anticipo alle 20. Dopo 15 minuti di sosta, nella quale i ragazzi delle macchine e dei furgoni sono stati fatti salire sugli autobus di linea, ripartiamo alla volta dello stadio con uno stato di polizia degno di manifestazioni politiche anni 70. Dopo aver girato a vuoto per un'ora e aver percorso 10km come confermato dal nostro navigatore (al ritorno abbiamo impiegato solo 8 min per tornare allo scambio pullman--autobus di servizio) arriviamo al settore, a differenza dei Pullman dei club che sono stati portati subito allo stadio. Nessuno al prefiltraggio, entriamo, senza che ci venga controllato il biglietto, al 25' del primo tempo. Fuori tutto liscio sotto il profilo dell’ordine pubblico. Subito dopo però inizia qualche provocazione da parte di alcuni steward, gli animi si accendono, ma tutto si risolve in qualche spinta, discussioni verbali e niente più. Specifichiamo: momenti di tensione e non di danneggiamenti come qualche pennivendolo si è affrettato a scrivere nelle sue fantasiose ricostruzioni. Passato qualche minuto di calma, solo apparente, ecco il reparto celere, formato da una quarantina di agenti, che con veemenza e fare minaccioso, dapprima stacca e si porta via una nostra pezza (come si può vedere nei video che purtroppo girano in rete), poi senza preavviso comincia ad avvicinarsi. I ragazzi del gruppo con intelligenza si mettono nel mezzo: il settore è pieno di famiglie, anziani e tifosi dei club. Alla polizia poco importa, nonostante tutti siano disarmati, a volto scoperto e chiedendo più volte un dialogo, ecco le cariche, almeno quattro/cinque, che si protraggono per almeno 10 minuti.

Nel mentre i nostri dirimpettai spezzini che si professano ultras, pur vedendo la polizia nel settore, intonano cori ''fate ridere'' a noi tifosi. Questa è la loro mentalità ultras, complimenti. Alla fine di queste cariche di "alleggerimento", come piace vantarsi alla polizia, molti di noi hanno le teste aperte e parti del corpo tumefatte da una violenza che avevamo fortunatamente dimenticato nel corso del tempo. Nonostante gli appelli nostri e della gente normale che con rabbia invitava la polizia ad andarsene, fino a compimento del loro lavoro, il reparto celere non è uscito dal settore. Numerosi video fortunatamente avvallano la nostra tesi. 
Concludiamo ribadendo l'importanza dei numeri su i caschi della polizia, un riconoscimento per far sì che queste ingiustizie abbiano un nome e cognome. Ci chiediamo inoltre cosa sia successo di talmente grave da meritarsi un comportamento così aggressivo: non è stato fatto nessun tentativo di mediazione e non ci hanno fatto capire cosa avessimo sbagliato visto che tutti avevamo un regolare biglietto. Anche qui, come a Firenze proprio nella stessa serata, qualcosa a livello di ordine pubblico non ha funzionato nonostante la volontà nostra di assistere semplicemente alla partita. Cosa spinge questi signori ad una violenza spropositata e cosa spinge i soliti giornalai da quattro soldi a inventarsi cazzate su danneggiamenti o scontri fisici da noi provocati. La verità nonostante il volere di insabbiarla verrà fuori, ma ci chiediamo se oltre a noi, qualcuno pagherà dei suoi errori".

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