Covid-19, la retromarcia dell'Asl sul plasma iperimmune: sarà usato come terapia nei pazienti oncologici
"L'Asl, il custode e il garante della nostra salute, che tace su una vicenda a dir poco imbarazzante per i suoi dirigenti. E imbarazzante anche per il primario di malattie infettive Spartaco Sani. Sia l'Asl che il primario prima ostacolano e osteggiano duramente la somministrazione del plasma al paziente elbano, il primario Sani che invia mail di diffida a proseguire le trasfusioni di plasma al paziente oncologico malato di Covid. L'Asl che avvia un'indagine interna dal sapore di censura verso il medico del pronto soccorso che aveva praticato la trasfusione al paziente elbano salvandogli la vita ma tirandosi addosso le frecciate dell'Asl e le diffide del primario Sani. Ora leggo che l'Asl ha fatto retromarcia. Ma su questo dietro front ha scritto una riga? No. E sull'indagine interna avviata ha detto qualcosa? No. E il dottor Sani che si era opposto alle trasfusioni di plasma iperimmune e che ora ha invece chiesto l'autorizzazione al Comitato etico per poterle fare ad un altro paziente, ha speso qualche parola per spiegare ora quali sono le sue idee? E si rende conto che con il suo mettere i bastoni tra le ruote al medico elbano ha recato pregiudizio alla salute del paziente che ha rischiato di morire, ostacolando un percorso terapeutico che per lui si è rivelato vitale? Mi pare che questa vicenda, non solo di malasanità ma anche di ottusa malasanità, abbia dei connotati di estrema gravità, mi pare anche dai risvolti penali per danni morali e materiali arrecati al paziente di Portoferraio, nel silenzio assordante che avvolge i dirigenti Asl e il primario Sani"
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