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Cronaca

Tuffi, "Occhio a cosa c'è sotto": al via la campagna per prevenire le lesioni midollari

Promossa da IN Associazione con il patrocinio del Comune di Livorno, l'iniziativa mira a sensibilizzare sui rischi che si corrono in assenza delle dovute precauzione. L'assessore al sociale Raspanti: "Diventerà un appuntamento fisso e ricorrente, e in seguito coinvolgeremo le scuole"

Che Livorno sia una città di tuffatori, dove nelle competizioni sui bagni o sugli scogli vince chi fa più schizzi, è cosa risaputa. Molto meno conosciuti, invece, sono i rischi e i pericoli che si corrono a tentare un "ovo", una "militare", una "siuski" o un semplice carpiato senza prendere le dovute precauzioni. Quali, ad esempio, assicurarsi della profondità del tratto di mare dove appunto si decide di buttarsi o controllare adeguatamente che non vi siano scogli o altri ostacoli sui quali precipitare rovinosamente. Ecco dunque il senso della  campagna di sensibilizzazione e prevenzione contro le lesioni midollari causate da tuffi promossa da IN Associazione con il patrocinio del Comune di Livorno che ha preso il via in questi giorni con lo slogan "Occhio. Non sai mai cosa c'è sotto".

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La campagna, illustrata questa mattina di giovedì 20 luglio alla presenza di Fabrizio Torsi e Francesco Martinelli (In Associazione) Andrea Benassi (presidente di Thisintegra), Valerio Vergili (garante delle Persone con disabilità) e una rappresentanza Sics (Scuola italiana cani salvataggio), prevede la distribuzione sui social di un video e di una vignetta realizzata da Claudio Marmugi e da Tommaso Eppesteingher ed un reel di Fabio Nocchi. Volantini e vignette saranno inoltre distribuiti sugli stabilimenti balneari dai ragazzi di Thisintegra. 

"Siamo una città di tuffatori - ha affermato l'assessore Raspanti -,  il tuffo è una cosa bella, ma nasconde anche delle insidie che sono molto gravi, ed è curioso che in una città come la nostra non ci fosse mai stata una campagna di sensibilizzazione. Anche se siamo a metà dell'estate abbiamo deciso di partire quest'anno, diventerà un appuntamento fisso e ricorrente, e in seguito coinvolgeremo le scuole". "Il viaggio nella lesione alla colonna vertebrale - ha dichiarato Fabrizio Torsi - è un viaggio senza ritorno perché è irreversibile, l'unica cosa che si può fare è raccontare che esiste". 

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La presentazione della campagna ha fornito anche l'occasione per la consegna di 240€ che In Associazione ha donato alla Sics per l'acquisto di un imbrago per Kora, la canina alla quale era stato rubato l'accessorio fondamentale per il salvataggio in mare. "Questa donazione - ha chiosato Raspanti - è la dimostrazione del fatto che il mondo della disabilità è una risorsa, e che le associazione che si occupano di disabilità non sono lì solo per rivendicare tutti quei servizi e quelle opportunità a cui hanno diritto ma, svolgono un ruolo attivo di attenzione nei confronti dei problemi che riguardano tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni di salute".

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