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Cronaca Romito

Calafuria, tuffi spericolati dalle impalcature del ponte: interviene la Municipale

Protagonisti tre ragazzi che, sprezzanti dei rischi, hanno deciso di salire fino quasi alla sommità della struttura per tuffarsi poi da un'altezza di circa dieci metri

Che a Livorno i tuffi siano quasi una religione, nessuno lo mette in dubbio. Che debbano essere fatti in sicurezza, però, è cosa non a tutti ben chiara. Di certo non lo è agli aspiranti olimpionici che, in barba alla sicurezza e mettendo a rischio la propria incolumità, hanno deciso di salire sulle impalcature sottostanti al ponte di Calafuria per lanciarsi nel vuoto da un'altezza di almeno dieci metri. Tre giovani i quali, nel pomeriggio di ieri 14 agosto, hanno sfidato ogni pericolo tra le grida di incitamento di alcuni amici e quelle di disapprovazione di altrettanti bagnanti, i quali hanno poi sollecitato l'intervento della polizia municipale arrivata sul posto alla ricerca dei temerari tuffatori. 

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Perché, passi pure che il tuffo si è concluso con un'entrata sincronizzata in acqua e fortunatamente senza che nessuno si facesse male, la 'bravata' dei tre sarebbe potuta anche finire in disgrazia, qualora qualcuno avesse perso l'equilibrio scivolando dalle impalcature. Senza contare la successiva attivazione dei soccorsi che, per infortuni più o meno gravi sugli scogli o in mare aperto, oltre ai volontari delle ambulanze richiede quasi sempre l'impiego di vigili del fuoco e capitaneria di porto finanche all'elicottero Pegaso del 118. Un rischioso e inutile impiego di personale addetto al soccorso delle persone, magari necessario per altri servizi, ed anche un vergognoso spreco di denaro pubblico. La prossima volta, magari, quei tre giovani si cerchino altri posti più tranquilli per dare prova del loro 'coraggio'. O della loro stupidità.

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