Basket, Coppa Italia | Fabo Herons Montecatini-Libertas Livorno 74-62, le pagelle: Buca rivelazione, Fratto sottotono

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI LIVORNOTODAY

Serviva un'altra grande prestazione alla Libertas dopo quella con la Tecnoswitch Ruvo di Puglia per battere Herons Montecatini e portare la coppa Italia a Livorno. E invece, dopo aver impressionato in semifinale, gli amaranto non offrono lo stesso spettacolo visto 24 ore prima, arrendendosi nel finale per 74-62 dopo aver comunque combattuto ad armi pari con la Fabo per 38'. A venire meno nei momenti clou sono un pizzico di lucidità e qualità, con conclusioni aperte sbagliate e qualche soluzione offensiva pasticciata che danno il via libera alla Fabo. Bene Dorin Buca, premiato dalla LNP come miglior giocatore rivelazione del torneo, mentre a mancare sono soprattutto Fratto e Terenzi. 

Herons-Libertas, le immagini della finale al PalaTiziano. FOTO e VIDEO

Fabo Herons Montecatini-Libertas Akern Livorno, le pagelle

Ricci 5,5: rientrava da un mese di stop e gioca due partite nel giro di 24 ore. Non era facile, nella prima è devastante mentre in finale dopo una buona partenza perde di lucidità. Il tiro del possibile 60-62 a 3' dalla fine si spegne sul ferro e da lì inizia il calvario della Libertas

Williams 6: pronti via e piazza una bomba e una penetrazione devastante. Attacca bene il ferro, mette un'altra tripla che vale due punti per un piede sulla riga ma fatica tanto a contenere Benites. 

Fratto 5: il guerriero amaranto si cala nella battaglia perché lui è di quelli che non si tira mai fuori, ma dopo un fantastico 4/7 da tre con Ruvo spara a salve per tutta la finale senza trovare mai la via del canestro se non dalla lunetta. Alla fine è il più deluso di tutti, ma sarà anche quello che tirerà su il morale di una squadra che ha il solo rimpianto di essere venuta meno nel momento cruciale della finale. 

Allinei 7: il ragazzo ex Pistoia è un talento cristallino. Mano glaciale dalla lunga distanza, difende con il consueto agonismo e brilla nei momenti chiave del match. Dà il via all'allungo Libertas a inizio terzo quarto, peccato che la Akern non abbia la sua stessa spensieratezza quando il pallone scotta nelle mani

Fantoni 7: il capitano ingaggia un duello con Radunic che vince perché dalle parti di Tommaso non si passa facilmente. Si batte e si sbatte su entrambi i lati del campo con un atletismo che fa invidia a un ventenne. Non male per uno che, di anni, ne ha invece 39. 

+++ Fabo Herons Montecatini-Libertas Akern Livorno, rivivi il live +++

Bargnesi 6,5: il play marchigiano gioca con l'esperienza di un veterano anche se di anni ne ha solo 23, trova canestri e assist e difende duro sui portatori di palla rossoblù. In crescita costante, sarà un elemento fondamentale nel finale di stagione

Saccaggi 5,5: il cecchino di Carrara ha sempre le mani addosso e non trova mai lo spazio per provare qualche bomba se non in un paio di occasioni. Mette dentro 4 punti in 11 minuti, ma per alzare la coppa serviva anche un altro Saccaggi

Tozzi 6: come al solito trova i canestri impossibili quando la Libertas segna con il contagocce, ma non è certo il miglior Tozzi della stagione quello delle Final Four al PalaTiziano. Lo stoppone su Radunic a inizio secondo quarto vale comunque da solo il prezzo del biglietto

Terenzi 5: ha in mano il pallone del sorpasso quando anche un solo tiro libero farebbe la differenza, ma l'ex Legnano lo spreca non prendendosi la responsabilità di un tiro aperto in penetrazione. Impreciso anche dalla lunetta, è forse la nota più negativa della Libertas in questa finale

Buca 7: premiato come miglior rivelazione delle Final Four, Dorin mette a referto un'altra ottima prestazione contro un'altra corazzata della serie B. Se gioca così, come dice Andreazza, troverà sempre più spazio

Andreazza 6: se la Libertas sbaglia tre o quattro conclusioni in campo aperto nei minuti finali non è certo colpa del tecnico di Montebelluna che prepara la battaglia limitando Radunic e concedendo qualcosa in più sul perimetro. Il piano partita è quello giusto, nel finale viene a mancare un pizzico di lucidità e, alla fine, ad alzare la coppa sono i ragazzi di Barsotti