Invasione granchi blu, al Calambrone pescati esemplari grossi come una bottiglia. FOTO e VIDEO
La specie aliena arrivata dalle coste dell'Atlantico occidentale sta distruggendo l'ecosistema del nostro litorale. Le immagini della cattura di due femmine grandi almeno 35 centimetri
Neppure due settimane fa, dopo l'allarme partito dalle coste nord orientali del Paese, ovvero dai litorali dell'alto Adriatico, fu Fedagripesca Toscana a paventare il rischio di un cataclisma ambientale ed economico in Toscana e, più in generale, in tutto il Paese. A incarnare la minaccia, innanzitutto per l'ecosistema e poi per le molte aziende di allevamento ittico, la presenza ormai diffusa del granchio blu, una specie aliena proveniente dall'Atlantico occidentale che, cibandosi di vongole, cozze, molluschi e avannotti e non avendo predatori in natura, sta letteralmente distruggendo un habitat per loro innaturale, mettendo a rischio la filiera agroittica.
Una vera e propria invasione della specie - sono tonnellate le quantità di granchi pescati -, alla quale si sta cercando di porre rimedio con misure di contrasto messe in piedi dal governo, dai finanziamenti per aiutare le aziende in difficoltà alla regolamentazione della commercializzazione (è possibile trovarlo già in vendita, anche in città). Una presenza sempre più capillare testimoniata dai molti avvistamenti anche in mare aperto, non ultimo quello di giovedì 17 agosto, quando un livornese, a caccia di granchi nostrani (i cosiddetti "vola vola") per annescare palamiti per la pesca alle orate, si è imbattuto in due esemplari femmina di granchio blu grossi quanto una bottiglia rimasti nella nassa (lmeno 40 i centimetri misurati con le chele in estensione per un un peso di 350 etti l'uno ecentinaia di uova, ndr). Il tutto documentato con video e foto gentilmente concessi alla redazione
