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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Orbetello, invasione di granchi blu: strage di orate in laguna, a rischio le coste. Fedagripesca: "Cataclisma ambientale ed economico" | VIDEO

L'allarme lanciato dal vicepresidente delle confcooperative toscane, Andrea Bartoli: "Situazione drammatica, attaccano i nostri pesci e distruggono l'ecosistema. Serve lo Stato di emergenza"

Ne hanno trovati a quintali e sono la causa della strage di orate - ma anche cozze, vongole e anguille - che sta devastando la laguna di Orbetello. Provengono dalle coste atlantiche occidentali e sono un pericolo per l'ecosistema dei nostri mari da quando sono comparsi nel Mediterraneo. E adesso, il rischio è che proliferino ancora se non saranno presi provvedimenti urgenti. Contro i granchi blu, per la precisione, il crostaceo 'alieno' che sta seriamente minacciando le nostre coste dopo quello dell'adriatico del Nord, dove la situazione è più che drammatica. Da qui l'appello di Andrea Bartoli, vicepresidente e referente pesca Confcooperative Fedagripesca Toscana, che spiega: "Stiamo assistendo impotenti ad un cataclisma: la laguna di Orbetello e tutta la costa sono invase da granchi blu, una specie 'aliena', priva di predatori in natura, che divora tutto quello che trova. È un danno all'ecosistema e all'economia della pesca di proporzioni incalcolabili. Chiediamo che venga disposto da subito lo stato d'emergenza".



"Sono molto aggressivi - prosegue Bartoli - e mangiano tutto quello che trovano. I pesci d'allevamento rischiano di essere decimati in poco tempo, ma è a forte rischio anche tutta la costa. Stanno devastando un habitat in cui non sono nati, perché non sono tipici del Mediterraneo, ma dentro al quale sono proliferati. Serve subito un tavolo tecnico con la Regione e, come conseguenza, la dichiarazione dello Stato d'emergenza da parte del Governo, così come è accaduto nell'alto Adriatico per il medesimo problema". 

Un fenomeno sfuggito di mano in breve tempo, come ricorda Pierluigi Piro, presidente della Cooperativa Orbetello pesca lagunare: "Un anno fa erano appena centinaia - osserva - mentre ora sono quintali. Attaccano i nostri pesci e le strutture per la pesca. Mangiano le orate più piccole, oltre a vongole e cozze, che sarebbero proprio gli alimenti delle orate, creando un cortocircuito alimentare. Anche la pesca delle anguille è già diminuita del 30%, perché recidono tutte le reti. Abbiamo bisogno di risposte urgenti dal Ministero dell'Agricoltura, e di sostegni economici". 

E le contromisure, peraltro, si preannunciano intricate: "Ci troviamo davanti a una specie nuova - conclude Piro - che stiamo studiando adesso. L'unico modo pare essere quello di pescarli tutti, ma poi si pone anche il problema dello smaltimento, perché hanno un mercato ancora ristretto. In vita mia non ho mai assistito ad un fenomeno del genere. Penso che siano arrivati con delle navi cargo, poi hanno trovato un clima favorevole per riprodursi. Se non reagiamo in fretta distruggeranno il nostro ambiente e la nostra economia".

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