Emanuele Salce e Paolo Giommarelli in "Mumble Mumble", la morte va in scena al Grattacielo
"Mumble mumble", il riflettere borbottando è il soprannome di Emanuele Salce, figlio, anzi orfano d’arte e protagonista di questa pièce teatrale di grande successo. Tre atti scritti con Andrea Pergolari in cui Salce raccontando "la follia dilagante di gente che non sa come comportarsi credendo di comportarsi bene", affronta la morte e lo fa tre volte. Quando perde il padre naturale, Luciano Salce, il padre putativo, Vittorio Gassmann e in oiù quando affronta una metaforica morte, il proprio fallimento di seduttore. Di ricordo in ricordo il protagonista rivive i momenti più grotteschi dei funerali e il rimuginare di Salce è un pensare senza rancore. A fare da contraltare in scena lo spettatore-regista Paolo Giommarelli ora complice ora provocatore della confessione. Ritmo e comicità segnano questo spettacolo che fa rifiorire la tradizione della commedia dell’arte in cui da sempre convivono alto e basso, morte e vita.
Mumble Mumble... ovvero confessioni di un orfano d'arte "Narrazione impudica di due funerali... e mezzo"
di Emanuele Salce e Andrea Pergolari
Regia Timoty Jomm
con Emanuele Salce e Paolo Giommarelli
Disegno Luci Giacomo Cursi e Marco d'Amelio
Musiche Federico De Antoni
Costumi Giulia Elettra Francioni