Fotografia, da Extra Factory la mostra "Sulle rotte di migranti e rifugiati" di Giacomo Sini
Si inaugura venerdì 28 agosto alle 19 alla galleria extra Facory - Fatti di Arte la mostra fotografica di Giacomo Sini "Sulle rotte di migranti e rifugiati".
Il reportage segue con un percorso visuale i flussi migratori dal Medio Oriente sino all'Europa. In particolar modo, nell'arco di sei anni, le fotografie raccontano le esperienze di curdi, arabi ed ezidi fuggiti dal Rojava, nord della Syria (Kurdistan in zona siriana), dal Kurdistan Iracheno (Iraq settentrionale) e dall'Iraq, sino alle porte della Croazia, nei Balcani, passando da Turchia e Grecia. Qua tra le tendopoli informali lungo la "rotta balcanica" le loro storie s’incontrano con quelle di altri migranti centroasiatici, tra racconti solidali ed autorganizzazione della vita quotidiana di un campo.
Il viaggio visivo parte dalla città di Kobane, (Nord della Syria-Rojava) un mese dopo la sua liberazione da ISIS nel Marzo del 2015, passando poi per i territori liberati da ISIS nel nord dell’Iraq tra 2016 e 2017, sconfinando poi nel Bakur Kurdistan (Kurdistan settentrionale - Sud est della Turchia) tra le tendopoli di Suruç e Viran?ehir autogestite da curdi, arabi ed ezidi. Il percorso continua nella tendopoli informale di Idomeni, al confine con la Repubblica di Macedonia, dove più di 10.000 migranti hanno vissuto per svariati mesi, bloccati dalla chiusura coatta del confine macedone. La narrazione segue poi l'apertura nel 2019 di una "seconda rotta balcanica" tra Bosnia Hercegovina e Croazia, alternativa alla via greco-turca, ormai impossibile da praticare per gli accordi tra Turchia ed Unione Europea messi in atto tra 2017 e 2018 sul blocco dei flussi verso l’Europa. In questi contesti si cerca di raccontare i flussi mediante ciò che le persone stesse hanno visto davanti ai loro occhi, la solidarietà incontrata e le difficoltà quotidiane attraversate, focalizzandosi ad esempio su storie particolari come quelle della numerosa comunità ezida, tristemente nota per il massacro subito per mano dell'ISIS che nel 2014 uccise 5000 ezidi rapendo migliaia di donne vendute poi come schiave nel mercato sessuale di Raqqa e Mosul. Storie di migliaia di persone provenienti da tutto il Medio Oriente e dall'Asia Centrale, in fuga da condizioni di oppressione e guerra che, dopo estenuanti fatiche, si sono trovate a doversi scontrare continuamente con i muri innalzati dalla Fortezza Europa, ritrovando fili spinati, carri armati, militarismo e violenze.
La mostra, a ingresso gratuito, rimarrà aperta fino al 13 settembre
PER INFO
Extra Factory - Fatti di Arte
via della Pina d'Oro 2
Livorno