Libri, venerdì 2 dicembre Paolo Montella presenta "Solo per il mare" al Caffè Palcoscenico
"Solo per il mare" è una raccolta di circa 60 poesie di Paolo Montella, classe 1955, fotografo di professione, pittore e musicista per passione, che da anni scrive poesie che mette nel cassetto. Il libro, di fresca pubblicazione verrà presentato venerdì 2 dicembre alle 17 al Caffè Palcoscenico con la partecipazione degli scrittori Elisa Sironi e Sergio Consani. "Dall'incontro con la scrittrice e carissima amica Elisa Sironi - racconta Montella - nacque l'idea di pubblicare una raccolta di mie poesie. Elisa mi ha spinto a presentare i versi all'editore livornese Nino Bozzi (CTL Edizioni) per valutare una eventuale pubblicazione. La cosa è andata in porto e, con la supervisione dell'amico scrittore e musicista Sergio Consani, la raccolta di poesie "Solo per il mare" ha visto la luce".
Solitamente il titolo di una raccolta di poesie ha due caratteristiche: la prima è il titolo di un verso del libro, la seconda è una summa del contenuto, una dichiarazione della poetica del volume. È questo il caso di "Solo per il mare" poiché nella maggior parte dei versi il mare è protagonista o comunque partecipa come ispiratore, come luogo del pensiero, come luogo del cuore; cito per esempio le poesie "Il passato è sabbia" e "Libeccio".
"Ho volutamente raccolto in questo libro poesie più o meno brevi – spiega Montella – sono componimenti in versi sciolti che danno la possibilità di mantenere viva l'ispirazione. Mi piace paragonare il foglio bianco al silenzio, silenzio che l'emozione squarcia per prendere corpo e diventare poesia come esprimo nei versi di "Silenzio". La scrittura nasce da un bisogno che è soprattutto quello di trasmettere un'emozione, la poesia nasce da questo, non c'è poesia senza emozione".
"Ognuno di noi recepisce in maniera diversa la vita, che sia intrisa di dolore o di gioia – scrive nella prefazione Sergio Consani – così anche Paolo Montella rientra nella schiera degli artisti che esternano le proprie emozioni attraverso le parole rimate, adagiate, leggere e dolorose". "Con un linguaggio a tratti aulico, una metrica che se ne infischia dei modernismi, i versi di Paolo Montella cullano il lettore al ritmo di una suonata di violino – spiega Elisa Sironi - nel bisogno urgente di anestetizzare un tempo che fugge, nella contemplazione di un mare che ora tace e calma i tumulti del cuore, ora urla mordendo i sassi, le bocche degli amanti e benedicendo i loro baci".