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Scuola e ambiente, alle Carlo Bini gli spettacoli degli alunni in difesa del nostro mare

Cinque appuntamenti ai quali hanno preso parte 231 ragazzi e ragazze

"Senza la musica per decorarlo, il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette". In questi giorni di prematura estate, i bambini e gli insegnanti della scuola primaria Carlo Bini hanno potuto vivere sulla propria pelle la veridicità delle parole del grande musicista Frank Zappa. La musica è un linguaggio universale che permette agli esseri umani di condividere le proprie emozioni e i propri pensieri da prima ancora che fossero in grado di comunicare attraverso un linguaggio verbale complesso. Quale veicolo migliore, dunque, per gridare a piena voce la gioia per essersi lasciati alle spalle uno dei periodi più oscuri degli ultimi cinquant'anni, una pandemia che ha impedito alle persone di godere della più alta forma di umanità che possiamo esprimere: la socialità.

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Così, nei giorni 25, 26, 29, 30 e 31 maggio, all'interno della scuola Carlo Bini, 231 bambine e bambini hanno cantato a piena voce, di fronte a un pubblico sempre diverso, la propria gioia di vivere finalmente a fianco gli uni degli altri, tenendosi per mano, ballando, sorridendo, gridando con le espressioni del volto prima ancora che con la voce le parole della grande artista austriaca Friedl Dicker-Brandeis “ti mostro la mia anima”.

L'evento, la cui progettazione era nata già durante lo scorso anno scolastico, ha preso il nome di "231 gocce di mare": sì, 231, proprio come il numero degli alunni delle dieci classi della scuola Carlo Bini. Il tema di ogni esibizione è stato il nostro mare, quel mare a cui siamo così legati ma che spesso non proteggiamo come dovremmo. Gli spettacoli di questi giorni sono soltanto la fase finale e visibile del lavoro che i bambini hanno svolto durante l'intero anno scolastico dove la scuola ha assunto le sembianze di un fondale marino: sulle pareti e dai soffitti, e finanche sulle scale, creature marine di cartone, di plastica, di materiali riciclati hanno fatto la loro comparsa trasformando l'edificio in un set di disneyana ambientazione. “In fondo al mar”, cantava il granchietto Sebastian alla Sirenetta Ariel: enormi polpi, simpatiche meduse, pesciolini e conchiglie di ogni forma, colore e dimensione hanno cominciato ad “abitare” i locali della scuola e a rallegrare le giornate dei bambini.

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Finché il fondale marino si è spostato nel giardino della scuola, dove l'allestimento per gli spettacoli di fine maggio ha catapultato le famiglie che hanno assistito entusiaste alle esibizioni dei bambini sul fondale del nostro mare, con onde, pesci volanti, gocce dipinte e decorate nei modi più diversi, a incorniciare il quadro più bello che gli esseri umani possano ammirare: bambini felici. Il messaggio che questi bambini hanno voluto cantarci è quello dell'importanza di fare sempre la nostra parte. Perché una goccia è solo una goccia finché non ne incontra altre miriadi: allora diventa un oceano. Proteggere il mare, che per noi livornesi è "casa", è compito di ognuno di noi, perché anche una goccia può spegnere un incendio, se ognuno porta la propria.

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