Boxe in lutto, morto a 86 anni il maestro Luigi Tassi: "Un uomo completamente devoto a questo sport"

La boxe livornese piange la scomparsa di uno dei suoi maestri per eccellenza: Luigi Tassi, per tutti "Gigi", morto nella mattina del 23 marzo a 86 anni. Una vita passata sul ring a combattere e poi a trasmettere alle nuove generazioni, prima di tutti al figlio Luca e al nipote Samuel, i suoi preziosi insegnamenti. "A me la minestrina 'un me la incaci e fra l'uscio e il muro 'un mi ci pigi" apostrofava con simpatia i suoi giovani allievi che ricordano il loro maestro con affetto visto che è grazie a lui se hanno mosso i passi nella boxe. Sempre con il sorriso stampato in faccia e con un consiglio pronto, Gigi ha cresciuto generazioni di piccoli boxer, molti dei quali sono arrivati al debutto sul ring. 

Nato nel 1934 in provincia di Grosseto, in tenerà età si è trasferito con la sua famiglia a Livorno in quella che diverrà, con il tempo, la sua città adottiva. "Ciao maestro e grazie di tutto" scrivono su Facebook le principali scuole di pugilato e palestre della Toscana perché Tassi, con il suo modo di fare, era entrato nel cuore di tutti. "Un uomo devoto alla boxe, primo archivio vivente dei record dai pugili" ricorda Lenny Bottai. 

Tassi, come riportato da ilguerriero.it, aveva iniziato a combattere a soli 17 anni e il primo incontro fu a  Lugo di Romagna: in totale ha preso parte a circa 170 incontri, tra cui uno con il grande Sandro Mazzinghi, senza finire mai ko. Nel 1966, una volta appesi i guantoni al chiodo, ha iniziato a insegnare ai giovani nelle palestre. Ai consigli su come complire un avversario o schivare colpi intervallava preziosi insegnamenti di vita perché, amava ripetere sempre, "i giovani devono imparare ad allenarsi lontano dalle tante distrazioni di ora". E queste parole dovranno rimanere un mantra anche per le future generazioni. 

foto ilguerriero.it