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Cronaca

Scali Novi Lena | La lite, l'aggressione e il fermo: ecco come è stato individuato il presunto responsabile. VIDEO

L'uomo aveva numerosi precedenti alle spalle: nel 2006 si era intromesso in una discussione tra condomini e spintonando una persona ne aveva causato il decesso

È ritenuto essere il responsabile della brutale aggressione ai danni di un 50enne di Capezzano Pianore (Lucca), trovato in fin di vita in una pozza di sangue sugli scalandroni degli Scali Novi Lena, il 40enne livornese fermato dai carabinieri di Livorno e attualmente in carcere su disposizione del gip del tribunale. Le accuse nei suoi confronti sono di lesioni personali gravi. I militari dell'Arma sono riusciti a risalire all'identità dell'uomo al termine di un'accurata indagine iniziata alle 4 del mattino dell'8 maggio dopo che al 118 erano arrivate due segnalazioni che parlavano di una persona gravemente ferita nei pressi delle 'cantine' livornesi.

"Gli accertamenti - fanno sapere i carabinieri - sono apparsi da subito complessi perché la stessa vittima non era conosciuta, non aveva con sé documenti e portafogli ma aveva del denaro e un cellulare, ormai scarico e spento e riconducibile a una ditta e in zona non erano presenti impianti di videosorveglianza".

Scali Novi Lena, le indagini dei carabinieri: così è stato fermato il presunto aggressore 

Una caduta accidentale o indotta, una rapina (visto che sul posto non erano presenti documenti o portafogli), o una lite per futili motivi. Queste le ipotesi vagliate in un primo momento dagli inquirenti non appena giunti sul posto. Una volta risaliti all'identità del 49enne i carabinieri hanno però potuto ricostruire i suoi spostamenti in città e le sue frequentazioni, anche attraverso le informazioni raccolte da diverse persone ascoltate nel comando di viale Fabbricotti. 

Già nel pomeriggio di lunedì, a poche ore dall'accaduto, si sono delineati in maniera sempre più netta i contorni della vicenda. In un noto albergo cittadino sono stati trovati tutti gli effetti personali della vittima dell'aggressione, evidentemente lasciati volontariamente nella camera. Questo aspetto ha fatto sì che l'ipotesi della rapina venisse subito scartata mentre ha preso sempre più forma quella della lite finita male. 

La lite e la caduta, ecco cosa è successo

La vittima, in vacanza a Livorno, verso le 3 avrebbe avuto un diverbio con il 40enne che, al culmine della lite, lo avrebbe colpito alla testa, facendolo cadere al suolo, per poi allontanarsi senza prestare il minimo soccorso. Proseguendo con le serratissime indagini, i carabinieri hanno iniziato a raccogliere elementi nei confronti dell'uomo, noto pregiudicato, conosciuto agli inquirenti anche perché nel 2006, sempre a Livorno, si era intromesso in una lite tra condomini per futili motivi e, spintonando una persona, questa era caduta a terra. Le gravi lesione riportate da quest'ultima ne causarono la morte nel giro di qualche giorno.

Il presunto aggressore, sebbene titolare di una residenza anagrafica su Livorno, è risultato essere di fatto un senza fissa dimora, assente dal posto di lavoro. In particolare i carabinieri hanno verificato che l'uomo si era regolarmente presentato al lavoro la mattina dopo l'accaduto ma dopo circa mezz'ora si era allontanato facendo perdere le sue tracce. Questa circostanza ha avvalorato la tesi della volontà di non essere rintracciato visto che prestava servizio in una ditta proprio nei pressi degli scali Novi Lena. Da qui, verosimilmente, potrebbe aver notato i militari dell'Arma fare i rilievi del caso prendendo così consapevolezza della gravità del suo comportamento.

Avviate le ricerche, grazie a un'approfondita conoscenza del territorio, i carabinieri sono risaliti a un motoveicolo, non intestato al 40enne il quale, poco dopo, è stato rintracciato e fermato in un negozio cittadino, chiuso quel giorno. In considerazione dei gravi indizi raccolti e ritenuto fondato il pericolo che l'indiziato potesse darsi alla fuga, i militari hanno proceduto al fermo dell'uomo e, dopo aver informato la procura della Repubblica, lo hanno condotto in carcere. Nella mattina di oggi, giovedì 11 maggio, il gip  ha disposto la convalida del fermo e la misura cautelare del carcere. 

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