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Cronaca

Matrimoni in casa, la diocesi di Livorno dice sì: "Il sacramento non costa nulla"

La disposizione ha ricevuto il via libera da parte del consiglio presbiterale. Il vescovo Giusti: "Paradossale che alcune coppie si rifiutino di sposarsi in chiesa dicendo che non hanno i soldi"

Celebrare il matrimonio religioso anche in casa. Da venerdì scorso, 18 giugno, nella diocesi di Livorno è possibile farlo. La disposizione, infatti, ha ricevuto il via libera da parte del consiglio presbiterale, come riportato dal settimanale della diocesi stessa. "Con questa disposizione - ha detto il vescovo, Simone Giusti - abbiamo pensato di facilitare in parte un ritorno al matrimonio religioso. È paradossale che alcune coppie si rifiutino di sposarsi in chiesa dicendo che non hanno soldi per il matrimonio, come se il sacramento costasse, e anche molto. In realtà - ha aggiunto - è la festa del matrimonio che diventa sempre più costosa nell'era del consumismo: con suonatori in chiesa, servizio fotografico da star, ricevimenti da favola, viaggi di nozze nelle località più incredibili".

"La celebrazione del sacramento del matrimonio - ha proseguito il vescovo - non costa nulla, al massimo se una coppia lo vuole lascia un'offerta per i poveri e non per il prete".  Il vescovo Giusti ha quindi aggiunto che la "la situazione d'impoverimento delle famiglie italiane ha provocato già a partire dal 2008 un crollo drastico dei matrimoni celebrati in chiesa, e purtroppo da molti anni la motivazione apportata è proprio quella di natura economica". 

Il vicario don Vanzi: "Un aiuto per andare oltre il tipo di matrimonio imposto da certi modelli"

"Non si tratta di ritornare a celebrare matrimoni nella clandestinità, sempre stigmatizzati dalla Chiesa, né di trovare location spettacolari, anche nel contesto domestico - ha aggiunto il vicario giudiziale della Diocesi, don Alberto Vanzi - poiché le celebrazioni nei luoghi di culto restano comunque ordinarie e preferibili, ma questa possibilità può aiutare alcune coppie a superare le difficoltà a celebrare il ‘tipo' di matrimonio imposto da certi modelli culturali e sociali. Naturalmente il matrimonio dovrà essere celebrato comunque in un contesto dignitoso e adempiute le prescrizioni canoniche e i coniugi dovranno prepararsi al sacramento".

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