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Cronaca Venezia

Multe non pagate per 50mila euro, sequestrata l'auto di un livornese

Targa straniera, le sanzioni venivano notificate in Bulgaria, dove era stato immatricolato il mezzo intestato a una ditta del posto.

Che il varco fosse attivo oppure no, a lui non interessava affatto. Perché le multe, tante che messe insieme avrebbero fruttato 50mila euro nelle casse comunali, non le pagava mai. Come evadere il fisco? Semplice con un'auto immatricolata in Bulgaria e intestata a una ditta del posto. Peccato, però, che il conducente fosse italianissimo, residente a Livorno e che se ne infischiasse alla grande delle notifiche inviate all'estero tanto quanto delle telecamere in Venezia. Un giochino al quale hanno messo fine, dopo una lunga serie di controlli, gli agenti della polizia municipale del nucleo antievasione che, dopo una serie di controlli, sono risaliti al vero "proprietario", denunciato ai sensi dell'articolo 93 del codice della strada e privato del mezzo messo sotto sequestro. 

L'INDAGINE - Da diverso tempo alcuni residenti avevano segnalato la presenza nella zona ZTL/ZSC della Venezia (quella accessibile solo ai residenti dopo le 20, ndr), di alcune auto con targa estera. La polizia municipale è quindi intervenuta con un servizio specifico di controllo, che ha visto coinvolte due pattuglie e personale in borghese. Nel corso di questa operazione, gli agenti hanno controllo le auto in sosta e, arrivati nell'area pedonale degli Scali Rosciano, hanno subito notato la Bmw sospetta. Dai dovuti accertamenti è emerso che su quella targa risultavano pendenti sanzioni non pagate per un importo complessivo di circa 49mila euro, accumulate tra il 2013 e il 2018, e che a guidare il mezzo fosse un livornese. Immediato il sequestro dell'automobile, mentre al conducente, denunciato per violazione dell'articolo 93 del decreto sicurezza, sono state notificate tutte le sanzioni del caso. Secondo la legge, a questo punto l'uomo ha 180 giorni per immatricolare l'auto in Italia o chiedere il foglio di via per riportarla nel Paese di immatricolazione. In caso contrario, la vettura verrà confiscata.

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