Spil affossata dall'operazione Odeon, debiti per 28 milioni: "Vendiamo tutto il patrimonio immobiliare"

Ventotto milioni di euro di debiti. È questa la cifra monstre riguardante la situazione finanziaria della società partecipata Spil. Il dato è emerso durante la seduta della Seconda commissione consiliare tenutasi ieri giovedì 23 marzo, nell'ambito della quale sono intervenuti sia l'attuale amministratore unico della società, Alessandro Bagnoli, che l'assessore al Lavoro Gianfranco Simoncini. Il quadro ha dei contorni critici e allo stesso tempo molto chiari, con un'operazione, quella legata alla struttura del parcheggio multipiano Odeon, che ha 'affossato' la società creata nel lontano 1928 e rilanciata con la partecipazione alla sottoscrizione dell'aumento di capitale da parte del Comune di Livorno nel 2001. "Un investimento sovradimensionato rispetto alle possibilità di ritorno" ha puntualizzato Simoncini.  

Di fatto ad oggi Spil ha 24 milioni di euro di debiti verso le banche, 1,3 milioni di euro nei confronti della Camera di Commercio e 3 milioni di euro per Imu e altri tributi. In tutto questo anche una quota di interessi passivi annuali che si aggira intorno ai 700mila euro. L'obiettivo, adesso, è quello di "ridurre il danno", come ha sottolineato Bagnoli, portando a definire un piano di risanamento del debito che è rappresentato dalla vendita di tutto il patrimonio immobiliare in un arco di tempo massimo di 5 anni. Con in primis, per garantire liquidità alla società, il 20 per cento della partecipazione in Spil Logistics, che consentirebbe alla società di far fronte nel quotidiano alle spese correnti che riguardano tutte quelle proprietà come i condomini e l'edilizia residenziale. 

Appartamenti, terreni e capannoni: "L'idea è quella di dismettere il patrimonio entro 5 anni, presenteremo il piano entro fine aprile"

Tra appartamenti vicino all'Interporto, parcheggio, terreni a Collesalvetti, capannoni, edifici come l'ex sede Spil di via Calafati e altre proprietà il patrimonio immobiliare di Spil è estremamente considerevole. "L'operazione Odeon - ha sottolineato Simoncini - ha determinato uno sbilancio nella gestione della società e il primo piano di risanamento accettato nel corso del 2018 si è poi scontrato con i problemi causati dalla pandemia e dalla flessione del mercato immobiliare". "Quello di Spil - ha sottolineato Bagnoli, in carica da pochi mesi - era un ruolo importante nell'ambito del rilancio dello sviluppo economico della città. I costi dell'operazione Odeon però sono stati elevati, con un volume di ricavi non sostenibile per l'investimento fatto. L'uso del parcheggio si è notevolmente ridotto a causa delle aree di influenze variate, e tra costi e ricavi siamo quasi in pareggio". Ad oggi ha un carico di debiti di 9 milioni e 100mila euro all'anno.

Odeon a bilancio vale 9 milioni di euro, e venderlo "non sarà facile" ha sottolineato Bagnoli. Un'ipotesi è rappresentata dal poter cedere posti auto e garage mantenendone una parte per il servizio ai cittadini, ma ciò dipenderà da vari fattori. Sul futuro Bagnoli ha aggiunto che "o si fa questo piano o non ci sono alternative", evidenziando che "il flusso dei ricavi copre le spese di Odeon a malapena, tenerlo è impegnativo se non impossibile". "Entro fine aprile - ha quindi concluso - dovremmo depositare il piano per la dismissione del patrimonio e una volta omologato potremo pubblicare un bando per individuare il partner telematico per la vendita degli immmobili. Sperando che il mercato reagisca bene". Durante la commissione sono stati vari gli interventi dei gruppi consiliari, Ghiozzi (Lega) ha sottolineato come la sua parte politica già all'epoca si fosse espressa in maniera contraria all'operazione.