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Cronaca

Sanità, al via la riforma in Toscana: come cambiano i servizi di pronto soccorso, 118, guardia medica, cup e ospedali di comunità

Dall'emergenza urgenza alla continuità assistenziale: ecco le linee guida che le aziende sanitarie dovranno recepire nei prossimi quattro mesi

Integrazione e potenziamento delle cure domiciliari, sviluppo della sanità di iniziativa (percorsi per gestire meglio le malattie croniche) e presa in carico sul territorio, anzitutto dei soggetti più fragili e degli anziani. La Toscana disegna così l'architettura della nuova assistenza socio-sanitaria territoriale che andrà a regime nei prossimi tre anni, dove case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali saranno i tre pilastri che sostengono una riforma deliberata lo scorso dicembre dalla giunta regionale, con le Aziende sanitarie che dovranno recepire i nuovi indirizzi e le linee programmatiche nei prossimi quattro mesi. L'idea è quella di mettere cittadini e comunità al centro del sistema con i servizi di comunità in un rinnovato modello toscano di integrazione sociosanitaria e socio assistenziale, così come spiegato mercoledì 8 febbraio a Pistoia dal presidente della Regione, Eugenio Giani, dal vicesindaco di Pistoia, Anna Maria Celesti, dal presidente della commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio regionale, Enrico Sostegni, e dal direttore generale dell'Azienda Usl Toscana centro, Paolo Morello.

Case, ospedali di comunità e centrali operative 

Stando alle linee guida, il cittadino continuerà ad accedere al sistema rivolgendosi al medico o al pediatra di famiglia, alle case di comunità o al punto unico di accesso, attraverso il segretariato sociale o ai punti insieme, ai consultori e ai servizi della salute mentale delle dipendenze, ai centri servizi e ai centri per le famiglie. La novità è costituita dalle centrali operative territoriali, 37 in tutta la Toscana (più di una per zona distretto che sono ventotto), un medico e cinque infermieri in servizio in ognuna, aperte dodici ore al giorno per sei giorni alla settimana, una a turno anche la notte e la domenica, e che funzioneranno come una sorta di cabina di regia smistando percorsi e bisogni in base alle esigenze del cittadino.

Con la riforma nasceranno le case di comunità, da 70 a 77 in tutta la regione. Vi dovranno necessariamente trovare casa non solo specialisti di base ma anche medici di famiglia, pediatri, infermieri di comunità e assistenti sociali. Offriranno assistenza in raccordo con la rete ospedaliera. E nasceranno anche gli ospedali di comunità, per le cure intermedie di persone fragili o anziane o con patologie croniche che necessitano di interventi a bassa intensità, se non trattabili a domicilio. Ci sarà almeno un ospedale di comunità in ogni zona distretto o per società della salute, con circa venti posti letto ogni 50 mila abitanti.

L'emergenza urgenza 

Oggi in Toscana, rispetto ad altre regioni, ci sono molte più ambulanze sul territorio con medico a bordo anziché mezzi con soli infermieri come avviene altrove.
L'attuale rete dell'emergenza conta sull'intero territorio regionale (dati al 30 giugno 2022, una media sulle 24 ore) 46 automediche, 32,5 ambulanze con medico a bordo e 39,5 con infermiere: in tutto 118 mezzi di soccorso avanzato (a cui si aggiungono, in supporto, altri 170 mezzi in disponibilità con equipaggi di soli soccorritori). Con la riorganizzazione potrebbero diventare 123,5 i mezzi di soccorso avanzato con personale sanitario a bordo a disposizione ogni giorno (naturalmente si tratta ancora di una media sulle 24 ore): 51,5 automediche, 9,5 medicalizzate, 62,5 con infermiere (ed altri 176 con equipaggio di soli soccorritori a supporto del 118). Il medico non scompare ma si muoverà con l'automedica e affiancherà le ambulanze a seconda delle necessità.

La riorganizzazione della continuità assistenziale e il numero unico di guardia medica

Alla riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale garantito dalle guardie mediche si affiancherà l'istituzione del nuovo numero unico 116117, che la Toscana è una delle prime a introdurre e da chiamare per esigenze sanitarie non urgenti. Attualmente il ricorso al servizio di guardia medica è molto variabile. La maggior richiesta di prestazioni si concentra dalle 20 alle 24 (e molte meno da mezzanotte alle otto di mattina, durante cui i casi si risolvono prevalentemente tramite consiglio telefonico). La riorganizzazione prevede il mantenimento del servizio su tutto il territorio regionale nei giorni prefestivi e festivi dalle 8 alle 24  e dalle 20 alle 24 nei giorni feriali, garantendo dopo mezzanotte una modalità di servizi rimodulata. 

Attraverso il coordinamento delle chiamate effettuato dal 116117 sarà garantita ovunque l'erogazione delle prestazioni sanitarie appropriate, mentre saranno opportunamente filtrate le richieste non sanitarie. In alcune aree geografiche rimarrà in ogni caso attivo anche il servizio di continuità assistenziale notturno (dopo le 24): in quei territori dove più numerose sono le chiamate, dove i collegamenti sono più complicati oppure dove operano case di comunità principali, anche nelle aree dove i flussi turistici determinano un grosso incremento della popolazione rispetto ai pochi residenti. 

La riorganizzazione di Cup e Pronto soccorso

Si riorganizzano i Cup, i centri unici di prenotazione, con potenziamento in parallelo dei canali online. Saranno riorganizzati anche i pronto soccorso. I piccoli ospedali saranno valorizzati, ritagliando su ciascuno di loro una specializzazione. Sarà rafforzata la rete dei consultori e poi ancora al via la cartella sanitaria unica, con sistemi informatici che fino a oggi non hanno dialogato tra loro spostati su una stessa piattaforma, e un sistema informativo territoriale ulteriormente evoluto. La sanità toscana diventerà anche più digitale. L'intero sistema, da qui a tre anni, dovrà andare a regime.

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